News

Antonio Ricci sul caso Baglioni, dopo il sequestro del libro e la prima udienza del processo: «Il sequestro è un atto gravissimo di censura… Il nostro è diritto di critica e di satira»

Antonio Ricci sul caso Baglioni, dopo il sequestro del libro e la prima udienza del processo: «Il sequestro è un atto gravissimo di censura… Il nostro è diritto di critica e di satira»

Antonio Ricci sul caso Baglioni, dopo il sequestro del libro e la prima udienza del processo: «Il sequestro è un atto gravissimo di censura… Il nostro è diritto di critica e di satira»

I libri si criticano, non si sequestrano. Chi ama e rispetta la letteratura di solito ne è profondamente convinto. Ma non tutti sono dello stesso parere, visto che il cantautore Claudio Baglioni ha chiesto il sequestro del libro satirico “Tutti poeti con Claudio. Dispensa essenziale per il poeta moderno”, che passa in rassegna la produzione del cantautore romano in maniera ironica. Un testo poi effettivamente messo sotto sequestro su ordine del Gip del Tribunale di Monza nel 2022, sia per quando riguarda le copie cartacee che per quelle digitali. E ieri, giovedì 23 gennaio 2025, si è aperto proprio nel Tribunale di Monza, davanti alla giudice Roberta Russo, un processo che coinvolge come imputati Antonio Ricci, ideatore di Striscia la Notizia, i conduttori Ezio Greggio, Enzo Iacchetti, Gerry Scotti e l’inviato Antonio Montanari, alias “Mago Casanova”, che sono stati accusati di diffamazione da Baglioni.

Ma che cos’è “Tutti poeti con Claudio”? È un’opera collettiva nata dalle moltissime segnalazioni arrivate al tg satirico su tutti i poeti e gli scrittori che hanno collaborato – a loro insaputa – ai testi di Claudio Baglioni: da Pier Paolo Pasolini a Cesare Pavese, da Mark Twain a Emily Dickinson, da Oscar Wilde a Francis Scott Fitzgerald, da Franz Kafka a Jacques Prévert a tanti altri.

Secondo l’accusa il testo e i contenuti diffusi da Striscia diffamerebbero Baglioni insinuando che il cantautore abbia copiato testi di poeti e letterati senza dichiararlo apertamente. Per gli avvocati di Baglioni la pubblicazione e il programma avrebbero “denigrato l’artista rovinandone l’immagine”.

In merito a questa vicenda riportiamo di seguito il commento dell’avvocato Salvatore Pino, legale di Striscia la Notizia, intervistato subito dopo l’udienza da Margherita Abis de la Repubblica: «Non è chiaro in quale modo i miei assistiti avrebbero arrecato danno a Baglioni. Le frasi riportate sono oggettive e si notano chiaramente le similitudini con i testi di altri autori. Evidenziarlo, tra l’altro utilizzando la satira, è legittimo».

Anche Antonio Ricci, che tra l’altro ha scelto di essere presente in aula, ha difeso la posizione del programma. «Sono trasecolato, allibito da questa accusa. Non si sarebbe nemmeno dovuti arrivare a processo. Il sequestro del libro è un atto gravissimo di censura; il volumetto non era altro che una raccolta di testi messi a confronto in modo oggettivo, con una chiave ironica. Il nostro è diritto di critica e di satira. Non è obbligatorio inchinarsi davanti ai mostri sacri, possiamo dire il nostro punto di vista e sottolineare che ci siano somiglianze tra i testi di Baglioni e quelli di altri autori e letterati. Noi, tra l’altro, per accortezza non abbiamo mai parlato di “plagio”, abbiamo detto che “pinza”, che attinge da varie opere senza dichiararlo. Se avesse tratto ispirazione dichiarandolo, come faceva ad esempio Fabrizio De André con Spoon River, sarebbe stato un altro discorso, anzi, un arricchimento culturale».

Ed ecco addirittura un “triplete”!

Come mostrato più volte dal tg satirico, infatti, la verità su Claudio Baglioni è sotto gli occhi di tutti. Questi, a scopo esemplificativo, alcuni versi di poeti al centro di un servizio trasmesso il 13 maggio 2024 messi a confronto con il brano di Baglioni “Mai più come te”. Nel testo di una singola canzone la frase “E com’è sempre tardi per amare, l’amore è la pena da scontare per non volere stare soli e meglio è amare e perdere che vincere e non amare mai” è costruita addirittura con un puzzle di tre testi di altrettanti poeti, un vero e proprio “triplete”: “Ma come è sempre tardi per amare”, di Salvatore Quasimodo, “L’amore è un castigo. Veniamo puniti per non essere riusciti a rimanere soli”, di Marguerite Yourcenar e “E’ meglio aver amato e perso che non aver amato mai”, di Alfred Tennyson.

A tal proposito Antonio Ricci ha dichiarato: «Baglioni può scatenare contro di noi tutti i suoi uffici stampa, le sue tifoserie, le cricche di amichetti, ma non riuscirà a giustificare una concezione predatoria della cultura che io aborro.

Fare cultura è condividere, discutere, i libri si criticano, non si fanno sequestrare con azioni intimidatorie e proterve…. Pretendere di censurare la satira è un atto ignobile…

Va ricordato, infine, che il Gip di Monza Elena Sechi aveva già disposto l’archiviazione dell’ipotesi di “stampa clandestina”, respingendo le istanze di Baglioni. Il Tribunale ha riconosciuto che il libro, tanto nella versione digitale, quanto in quella cartacea, non può essere considerato uno stampato clandestino e ha quindi archiviato questo capo d’accusa.

Ultime News

tutte le news