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Come nasce un deepfake? Il dietro le quinte della rubrica di Striscia

Come nasce un deepfake? Il dietro le quinte della rubrica di Striscia

Come nasce un deepfake? Il dietro le quinte della rubrica di Striscia

Come si realizza un deepfake? Da quando il 23 settembre a Striscia la notizia è andato in onda il fuorionda di Matteo Renzi che mandava a quel paese un po’ tutte le personalità di spicco della politica italiana, il tema dei video contraffatti è diventato di particolare interesse per giornali cartacei e online.

Per capire come funziona un deepfake, però, bisogna prima chiarire che non si tratta di un video di semplice realizzazione. Non quanto si possa pensare.
In rete si trova di tutto, anche app che in pochi secondi promettono e permettono di realizzare dei falsi potenzialmente su qualsiasi cosa. Realizzarne uno come si deve, però, è tutt’altra cosa.

Per spiegarvi come nasce un deepfake di Striscia la notizia abbiamo chiesto l’aiuto di Francesco Angeli, il grafico che ci ha aiutato ad applicare l’intelligenza artificiale al lavoro autorale.

Renzi, Salvini, il Papa, Mattarella, Amadeus, Mara Venier sono tutti personaggi che abbiamo “imitato” mettendo insieme tecnologia, scrittura, doti interpretative e trucco.

Il risultato spesso è stato strabiliante. Ma tutti questi ingredienti come vengono mixati insieme per dare vita a un deepfake?

Come ci ha spiegato Francesco Angeli, è necessario che ci sia una base di forte somiglianza prima di tutto fisica. Non si tratta solo di prendere il volto vero del personaggio e di piazzarlo sopra quello dell’imitatore. L’intelligenza artificiale, per poter essere il più fedele possibile all’originale, ha bisogno di allenarsi e di apprendere.

Per questo l’imitatore deve essere in grado di riprodurre davvero le movenze del personaggio e avere tratti fisici simili: perché l’intelligenza artificiale riproduce semplicemente il viso, dalla fronte al mento. A questo punto ai software vengono anche sottoposte tutta una serie di immagini che aiutino il machine learning a esercitarsi sempre di più per avvicinarsi il più possibile al volto reale.

L’intelligenza artificiale deve “imparare” a svolgere il compito che le è stato assegnato: il processo di apprendimento automatico aiuta a raggiungere l’obiettivo per approssimazioni successive fino al risultato ottimale.

Siete curiosi di entrare dietro le quinte di Striscia e vedere come nasce un deepfake? Guardate qui.

Redazione web Striscia la notizia

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