Viaggio mirabolante tra i ricordi degli anni Ottanta con il ritorno sul palco dei Duran Duran che all’Ariston interpretano brani indimenticabili come Invisible, Ordinary world e Girls on film. Dopo la tripletta la formazione si allarga perché si unisce al gruppo – che 40 anni fa ha fatto piangere orde di adolescenti – la bassista dei Måneskin. Victoria De Angelis scende dalle scale per interpretare infatti con loro Psycho killer e Girls on film.
Simon Le Bon ieri ha espresso grande stima, tra l’altro, per la band italiana che ha incantato le platee del mondo intero. Un gruppo i cui membri in questo periodo stanno sperimentando direzioni diverse come dimostrato ieri sera all’Ariston da Damiano David.
Lo show del gruppo pop britannico, che serba in scaletta anche brani come The Wild boys e Notorius, è continuato anche un’intervista da parte di Carlo Conti mentre la “missione” di Katia Follesa è stata quella di sposare Le Bon, sex symbol sornione per il quale in tante urlavano ai concerti quasi in delirio “alla Beatles”. In abito da sposa, brandendo un bouquet di fiori e il cartello “Sposerò Simon Le Bon” ha dato voce al sogno di molte donne della sua generazione.

Sposerò Simon Le Bon è un film del 1986 diretto da Carlo Conti (86enne omonimo milanese del direttore artistico!) tratto dall’omonimo romanzo di Clizia Gurrado, pubblicato nell’ottobre 1985. La pellicola narra la storia della sedicenne Clizia, fan sfegatata dei Duran Duran e soprattutto del frontman Le Bon. Il cantante non appare di persona nella pellicola puntellata però da spezzoni di interviste e videoclip.

Sul palco di Sanremo già nel 1985 il gruppo si produsse in una performance rimasta memorabile: il leader Simon Le Bon fu costretto a esibirsi con il gesso a una gamba dopo una rovinosa caduta. Durante The Wild Boys gli cadde il microfono e il gesto rivelò che si trattava di un plateale playback. Ma a volte anche se il velo si squarcia, il pubblico alza le spalle: milioni di spettatori andarono in visibilio lo stesso per la band, tornata a Sanremo anche nel 2008 con Pippo Baudo.
Il gruppo inglese, a fine esibizione, ha anche ricevuto il Premio Città di Sanremo. Ma per render loro omaggio quale maniera migliore se non ripescare dal cilindro delle meraviglie di Drive In il pezzo di Enzo Braschi, paninaro numero 1 che canta e balla The Wild Boys? Eccolo: