I furbetti del cartellino colpiscono ancora? Sarebbe accaduto a San Severo, in provincia di Foggia, dove otto dipendenti dell’Asl sono finite agli arresti domiciliari con l’accusa di truffa ai danni dell’ente pubblico.
Tra loro anche un primario, mentre un dirigente della stessa Asl è stato sospeso dal servizio.
L’operazione è stata condotta dalla Guardia di finanza in esecuzione di quanto disposto dal gip del Tribunale di Foggia.
L’episodio più eclatante riguarda un operatore tecnico che, dopo aver timbrato il cartellino, se ne andava al mare con tanto di foto sui social. Mentre il primario si sarebbe allontanato dal luogo di lavoro per andare in giro per la città o tornare a casa, attestando anche di aver eseguito prestazioni specialistiche al fine di smaltire le liste d’attesa dei pazienti, ricorrendo a ore di straordinario.
Gli indagati, per mascherare l’assenza dal posto di lavoro, avrebbero utilizzato l’ormai rodato stratagemma della mancata timbratura del cartellino in uscita. Ma non solo: grazie a due colleghi loro complici, avrebbero alterato le informazioni contenute nel database della registrazione delle presenze.
Quello dell’assenteismo è un argomento che ci sta molto a cuore. Ce ne siamo occupati in diverse occasioni, persino con un giro d’Italia, da nord a sud a caccia di furbetti.