È scoppiata una protesta nel Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza. Dopo la morte di Belmaan Oussama, un giovane algerino di 19 anni ospite della struttura, gli immigrati reclusi nel centro hanno appiccato un incendio che ha carbonizzato un intero modulo della struttura. La rivolta è stata poi sedata dopo circa tre ore: non risultano feriti e i Vigili del Fuoco sono riusciti a domare le fiamme. Sul luogo sono state inoltre mandate cinque ambulanze e un elicottero per soccorrere le persone.
È stata proprio Striscia la notizia, con i servizi di Rajae Bezzaz, a rompere il silenzio attorno ai Cpr. In Italia queste strutture – una decina in tutto – vengono utilizzate per identificare e rimpatriare gli immigrati irregolari, quindi anche i cittadini stranieri sprovvisti di permesso di soggiorno valido, oltre a coloro che attendono di venire espulsi dopo aver commesso un reato e aver scontato la pena in carcere. L’inchiesta dell’inviata del tg satirico è iniziata a inizio 2023, col servizio del 20 gennaio nel quale sono state mostrate immagini esclusive registrate all’interno del Cpr di Palazzo San Gervasio: persone chiuse in gabbie, legate con fascette e costrette a prendere sedativi.
Tornando alla notizia dell’incendio, secondo l’Azienda Sanitaria del Potentino, il ragazzo sarebbe morto per cause naturali, un arresto cardiaco. Di tutt’altro avviso sono però gli altri internati, secondo i quali il decesso sarebbe da attribuire alle botte ricevute dal 19enne e dal fatto che quest’ultimo non sarebbe stato soccorso. E sull’accaduto si è espresso anche Francesco Curcio, procuratore della Repubblica incaricato dell’indagine: «Non è stato picchiato ma ciò non esclude alcuna fattispecie di reato», come «l’omicidio doloso, colposo e un atto autolesionistico». Mentre Luca Festino, sindaco di Palazzo San Gervasio, ha così commentato la situazione: «Vedere il nome del mio paese alla ribalta delle cronache per fatti come questi e altri mi rattrista molto. La tutela della vita, in tutte le sue forme, è in assoluto la prima ragione dell’esistenza umana». Ora si attende l’autopsia per fare chiarezza.
Cpr di Palazzo San Gervasio, le testimonianze di alcuni ex detenuti ai microfoni di Striscia la notizia
Dopo i servizi di Striscia, la magistratura potentina aveva avviato un’inchiesta, che è già stata chiusa e nella quale sono indagate 27 persone. Servizi che testimoniano le pessime condizioni di vita dei detenuti, come raccontato il 3 febbraio del 2023 da alcune persone che sono state ospiti del centro e ne sono poi uscite. Uomini cui erano negati i propri diritti tutti i giorni: venivano chiamati con un numero invece che per nome e dopo essere stati rinchiusi in container freddi venivano obbligati a spogliarsi nudi e a fare piegamenti.