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Rassegna stramba, le notizie più assurde della settimana

Rassegna stramba, le notizie più assurde della settimana

Rassegna stramba, le notizie più assurde della settimana

UN UNICORNO CI SEPPELLIRÀ (da Repubblica.it)

La Unicorno-mania colpisce ancora. Niente gadget o peluche inflazionati. Questa volta l’ossessione per la creatura fantastica rischia di essere uno dei food trend più acclamati e instagrammati del 2019. Colpa (o merito, punti di vista!) di un’azienda spagnola che ha pensato bene di realizzare nientepopodimenoché un vino a base di “lacrime di unicorno”. Possibile? No, ma da quelle parti ci credono davvero. O così dicono. Tanto da sostenere che “il processo di estrazione delle ‘lacrime’ è completamente naturale ed è in attesa di brevetto”. Rosa, brillantinato e molto dolce, il Vino di Unicorno si candida a diventare la bevanda preferita dai Millenials perché secondo l’azienda “non particolarmente abituata al vino e che non ha provato molte altre etichette”. Se pensate di provarlo, scrivetecelo sui nostri social!

TALE E QUALE… ANCHE TROPPO (da dailybest.it)

Ci sono poche certezze nella vita. La morte e che una donna non sia soddisfatta del taglio di capelli fresco fresco di parrucchiere. Per una volta, però, a rimanere sconvolto è stato un uomo che, come tanti altri prima di lui, si era recato dal suo barbiere con un’idea precisa in testa. Per non sbagliare, il ragazzo aveva a portata di mano il suo smartphone con tanto di video del modello da cui aveva deciso di prendere spunto. Trovata l’inquadratura giusta per rendere l’idea del taglio tanto desiderato, ha messo in pausa il video e ha mostrato il telefono al suo acconciatore di fiducia. Peccato che l’uomo sia stato così solerte da riprodurre sulla chioma del cliente anche il simbolo del play. Lungi da lui l’idea che potesse trattarsi del pulsante di riproduzione del video. Risultato: una tempia con triangolo. La foto ha fatto il giro del mondo e chissà che quel taglio ora non diventi di moda!

PROVA L’AUTO E SCAPPA  (da Corrierefiorentino)

Provare una vettura all’autosalone prima di decidere se comprarla o no è una prassi comune ormai per i concessionari. Lo sarà forse un po’ meno da oggi. Almeno a Prato, dove un presunto cliente si è presentato per testare una Porsche usata del valore di 35mila euro. È bastato qualche secondo di distrazione da parte del titolare perché il finto acquirente ingranasse la marcia e fuggisse a tutto gas. Un fatto che si era già verificato da altri rivenditori, addirittura altre tre volte nell’hinterland. Cosa che fa presumere agli inquirenti che l’autore di quest’ultimo colpo possa appartenere a quella che è stata soprannominata la “banda dei test-drive”, che pare aver messo a segno in totale una decina di colpi tra Toscana ed Emilia Romagna. Peccato che a remare contro il ladro questa volta sia stata la tecnologia. Già perché l’arsenio Lupin ha dimenticato di rimuovere il gps della vettura, che ha consentito alla Polizia di ritrovare la vettura. Del ladro, però, nessuna traccia.

COSA NON SI FA PER FAR CASSA  (da quotidianodelsud.it)

Parcheggia sulle strisce bianche, ma quando torna sono diventate blu. Ed è subito multa. Succede a Vibo Valentia, dove un commerciante si è ritrovato una contravvenzione di 41 euro per non aver pagato il ticket dovuto. Già, ma come avrebbe potuto, se quando aveva parcheggiato l’auto le strisce erano bianche e dunque la sosta libera? Tornato dalle sue commissioni, infatti, l’uomo ha trovato le strisce ridipinte di blu e la multa sul parabrezza. E lui paga!

ANCHE L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE – PURCHÉ SIA QUELLA GIUSTA! (da corriere.it)

Arriva da Glasgow la notizia di una donna ricoverata in ospedale dopo che le è stata somministrata una crema per la disfunzione erettile al posto del lubrificante per occhi, di cui aveva bisogno in realtà. La notizia ha del tragicomico. La signora infatti aveva ricevuto una prescrizione scritta a mano per un medicinale a base di paraffina liquida usata per il trattamento di grave secchezza oculare e lesioni della cornea. Il fraintendimento si consuma in farmacia, quando l’addetto confonde la calligrafia del medico e le consegna una crema per la disfunzione erettile. Il risultato è stato un forte arrossamento e gonfiore degli occhi, con dolori e visione offuscata per la donna, che è stata successivamente sottoposta alle cure del caso.

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