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Fabrizio Corona in carcere per violazione regole affidamento terapeutico

Fabrizio Corona in carcere per violazione regole affidamento terapeutico

Fabrizio Corona in carcere per violazione regole affidamento terapeutico

Alla fine Fabrizio Corona è tornato in carcere perché il magistrato di sorveglianza Simone Luerti ha deciso di sospendere l’affidamento terapeutico che gli era stato concesso, per una serie di violazioni delle prescrizioni commesse dall’ex agente fotografico. Dopo il provvedimento di sospensione, il Tribunale di Sorveglianza di Milano entro 30 giorni dovrà decidere se confermare o meno la sospensione dell’affidamento.

A fine gennaio scorso, il Tribunale di Sorveglianza di Milano aveva stabilito che l’ex “re dei paparazzi” potesse continuare a scontare la pena residua per le sue condanne in affidamento terapeutico definitivo per curarsi dalla dipendenza dalla cocaina, come avevano già deciso a fine novembre scorso i giudici valutando come “positivo” il suo percorso di recupero.

Nelle scorse settimane, però, il giudice Simone Luerti aveva già emesso una prima diffida, ossia una sorta di cartellino giallo per Fabrizio Corona, e gli aveva imposto tra le prescrizioni di non uscire dalla Lombardia (prima poteva anche recarsi fuori dalla regione chiedendo autorizzazioni).

Nei mesi scorsi l’Avvocato generale Nunzia Gatto per la Procura generale, oltre a fare ricorso fino in Cassazione per chiedere la revoca dell’affidamento, ha presentato alla Sorveglianza una nuova istanza di revoca della misura alternativa alla detenzione e su questa si era in attesa della fissazione di un’udienza per la discussione (anche in Cassazione dovrà esserci un’udienza).

Da quanto si è saputo, ora il giudice Luerti ha deciso di sospendere l’affidamento e per questo Corona è tornato in carcere. Tra i vari punti, il pg Gatto aveva elencato le numerose violazioni dell’affidamento, compreso il fatto che, lo scorso 10 dicembre e poi anche successivamente, Corona andò nel “boschetto della droga” di Rogoredo, alla periferia sud di Milano, a fare “l’agente provocatore”, a fingere di acquistare stupefacenti, malgrado tra le prescrizioni del suo programma ci sia il divieto di frequentare tossicodipendenti.

Oltre ad una serie di violazioni delle prescrizioni “territoriali” ed “orarie”, Fabrizio Corona sia con un video su Instagram che partecipando ad una puntata della trasmissione televisiva ‘Non è l’arena”, a fine febbraio, ha dimostrato, con una serie di affermazioni, di essere insofferente alle regole dell’affidamento terapeutico, dicendo, in sostanza, che non ne poteva più e di volersene fregare.

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