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Inchiesta: Caso Lilli Gruber

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Lilli Gruber su La7 con orecchini e collane anche oltre i 40.000 euro

Lilli Gruber su La7 con orecchini e collane anche oltre i 40.000 ...

Dopo i servizi di Striscia, Lilli Gruber continua imperterrita nella sua esibizione di preziosi gioielli. Molti telespettatori si chiedono quanto costano. Ecco le risposte: per quanto riguarda gli orecchini, si va dai "Palloncino" mostrati da Gruber nella versione fucsia (4.950 euro) ai "Plateau" (5.250 euro) fino ai "Volta celeste" (31.050 euro), e ai "Verso Midi" (37.700 euro) e "Vague" (41.300 euro). Anche per le collane il listino ...

Lilli come Uma e Catherine (Zeta-Jones): ma lei è giornalista

Lilli come Uma e Catherine (Zeta-Jones): ma lei è giornalista

Striscia torna sul caso dello sfoggio di orecchini di una marca di gioielli (Vhernier) da parte di Lilli Gruber durante Otto e mezzo su La7: la stessa marca è indossata nel film di Gabriele Muccino Quello che so sull'amore da Uma Thurman e Catherine Zeta Jones, che però sono attrici, non giornaliste. Si scopre poi che Gruber ha posato per l'inserto del Corriere della Sera "Io donna" nel 2019 sfoggiando - come da didascalia - orecchini Vhernier. Ci chiediamo: questo è consentito ...

Lilli e gli orecchini: per La7 non c'è contratto. Ma si può fare?

Lilli e gli orecchini: per La7 non c'è contratto. Ma si può ...

Torniamo a occuparci dello sfoggio reiterato di orecchini di una nota marca (Vhernier) da parte di Lilli Gruber nel programma "Otto e mezzo" su La7. La rete fa sapere che «né la dott.ssa Gruber né l'emittente hanno in essere alcun contratto pubblicitario con l'azienda Vhernier». Il dubbio rimane: i giornalisti possono indossare, anche senza specifici contratti, monili riconoscibili sempre della stessa marca? Si può fare?

Lilli e gli orecchini di

Lilli e gli orecchini di "Otto e mezzo": che ne dice Cairo?

Striscia torna sul caso dello sfoggio di orecchini di una nota marca di gioielli (Vhernier) da parte di Gruber nel programma su La7. Per l'Ordine dei Giornalisti è normale che una giornalista indossi in onda, di continuo, monili di una stessa griffe? E per Urbano Cairo (editore di La7) è accettabile che uno spazio giornalistico diventi un atelier di moda? Già immaginiamo Massimo Giannini, Gad Lerner e Marco Travaglio ingemmati. Che spettacolo…

Inchiesta: Caso CPR

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"Ho lavorato nel CPR di Milano e ho visto un girone infernale"

Rajae Bezzaz torna a occuparsi dei Centri di permanenza per i rimpatri, in particolare del CPR di via Corelli a Milano: un membro delle forze dell'ordine ha voluto dare la sua testimonianza sulle condizioni che lui definisce "disumane" in cui vivono gli ospiti della struttura, con la somministrazione di sedativi da parte di sedicenti dottori. Si tratta - dice - di "un sistema da terzo mondo" che non risolve il problema degli immigrati irregolari, anzi, ne crea di nuovi.

CPR: tra incendi e gesti estremi, le immagini inedite

CPR: tra incendi e gesti estremi, le immagini inedite

«Ti senti come un animale», il grido d'aiuto di Omar dal CPR. La testimonianza arriva direttamente dalla struttura di Palazzo San Gervasio (Potenza) dove i trattenuti, secondo quanto spiegato da uno di loro, vivono in gabbie e non hanno la possibilità di essere rimpatriati nei loro Paesi, una volta scontata la pena. Rajae Bezzaz ne parla con Mauro Palma, Presidente del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.

Immagini shock dal CPR di Milano: proteste, violenze e tentativi di suicidio

Immagini shock dal CPR di Milano: proteste, violenze e tentativi ...

Rajae Bezzaz torna a indagare sulle condizioni disumane all'interno di molti CPR, dove vengono trattenuti gli stranieri non in regola con i documenti. In particolare, di quello di Milano, con immagini inedite realizzate con gli smartphone all'interno della struttura di via Corelli. Immagini che, pur mostrando solo un lato della medaglia, testimoniano una realtà di estremo disagio: continue proteste, l'ennesimo incendio, episodi di autolesionismo e anche tentativi di suicidio.

"Al CPR psicofarmaci in continuazione per tenerli tranquilli"

Continua l'inchiesta di Rajae Bezzaz sui Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR): dopo Palazzo San Gervasio (Potenza), l'inviata si occupa del CPR di Milano e parla con Ismail Maher, ex operatore in via Corelli: «Vedevamo ogni giorno ospiti a cui iniettavano psicofarmaci per un mal di testa, di pancia o un'influenza». Maher ha segnalato il problema al medico della struttura, che gli ha risposto: «Tanto sono animali».

Esclusivo: sedativi e gabbie nel CPR di Palazzo San Gervasio

Esclusivo: sedativi e gabbie nel CPR di Palazzo San Gervasio

Rajae Bezzaz è a Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza, in uno dei dieci CPR (Centri di permanenza per il rimpatrio) d'Italia. È difficilissimo entrarci o anche solo avere immagini di questi luoghi, che in teoria non sono prigioni: qui vengono identificati e rimpatriati gli immigrati irregolari. Striscia però è venuta in possesso di immagini e informazioni che suscitano molti interrogativi, e non può tacere.

Inchiesta: Bagnarez

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BagniStar, quante stranezze nella proposta di contratto

BagniStar, quante stranezze nella proposta di contratto

Max Laudadio torna a occuparsi della società che promette di ristrutturare i bagni in tempi brevi, ma che in realtà, secondo numerose segnalazioni giunte in redazione, lascia spesso dietro di sé lavori incompiuti, danni e clienti insoddisfatti. Questa volta l'inviato mostra l'intervista fatta a un venditore della ditta: ci sono molte stranezze sui tempi di consegna, sui costi, sul bonus 75% e sulla possibilità di recesso.

Chi è davvero il gran capo di BagniStar?

Chi è davvero il gran capo di BagniStar?

Max Laudadio torna a indagare su Bagni Star, la società che promette di ristrutturare i bagni in una settimana e che poi conclude i lavori dopo mesi oppure - come molti segnalatori hanno fatto sapere a Striscia - consegna lavori che presentano diversi problemi. L'inviato non riesce ad avere una risposta chiara su chi sia il boss della società: Roberto Guerra dice di essere solo il capo degli installatori, ma poi gira con un'auto da 300 mila euro e abita con sua moglie, che sarebbe solo una ...

BagniStar, aumentano i prezzi del listino per le ristrutturazioni

BagniStar, aumentano i prezzi del listino per le ristrutturazioni

Dopo le numerosissime segnalazioni arrivate a Striscia da clienti scontenti, Max Laudadio torna a occuparsi di BagniStar, la società che promette il rifacimento del bagno in una settimana e, invece, ci impiega mesi e mesi. In questo nuovo servizio, l'inviato racconta di come negli ultimi giorni siano aumentati i prezzi del listino per le ristrutturazioni. Cosa sta succedendo? E siamo sicuri che i bagni rifatti dalla società abbiano le caratteristiche richieste per usufruire del bonus al ...

BagniStar, ristrutturazioni promesse e mai effettuate

BagniStar, ristrutturazioni promesse e mai effettuate

Max Laudadio si reca nella provincia di Ferrara per parlare di una ditta chiamata BagniStar; che ristrutturerebbe i bagni in una settimana usufruendo anche delle detrazioni fiscali. Peccato che dalla testimonianza di alcune persone, che hanno dato il via alla ristrutturazione, siano emerse delle problematiche. Infatti, i bagni sono stati demoliti, e dopo parecchi rinvii, gli operai non si sono più fatti vedere, lasciando i bagni incompleti. Si indagano anche delle falle nel ...

Inchiesta: Scontrini al bar dell'Agenzia delle Entrate

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Roma, bar no scontrini al Tribunale: accesso vietato a Ghione

Roma, bar no scontrini al Tribunale: accesso vietato a Ghione

Jimmy Ghione torna al Tribunale Civile di Roma per chiedere conto delle irregolarità del bar pizzicato a non fare scontrini e dei rapporti di subordinazione tra cassiere e Forze dell'ordine. L'inviato prende atto che a lui l'accesso è negato: «Serve l'autorizzazione del presidente del Tribunale», gli viene detto, nonostante l'incessante viavai di persone all'ingresso. Ma il presidente «non intende riceverla», gli dice la segretaria.

Clamoroso: niente scontrini al bar del Tribunale Civile di Roma

Clamoroso: niente scontrini al bar del Tribunale Civile di Roma

Dopo l'indignazione suscitata dal servizio di Jimmy Ghione sul bar dell'Agenzia delle Entrate di Roma 6 che non faceva gli scontrini, c'è un altro locale di un "tempio della legalità" che se ne dimentica. È quello nel Tribunale Civile di Roma: dopo aver ricevuto alcune segnalazioni, le telecamere di Striscia mostrano diversi clienti senza scontrino, anche un Carabiniere in divisa. «In Tribunale ci dimentichiamo di fare gli scontrini?», chiede Ghione al cassiere, che risponde con una ...

Chiuso il bar no-scontrini dell'Agenzia delle entrate Roma 6

Chiuso il bar no-scontrini dell'Agenzia delle entrate Roma 6

Jimmy Ghione torna sul luogo dell'aggressione e delle minacce ("Prendo il coltello e vi ammazzo") e scopre che il barista che non faceva gli scontrini pur operando in un ufficio dell'Agenzia delle entrate, "possibile stragista" secondo una persona che lavora lì, sta facendo gli scatoloni. Lo sgombero è confermato da alcuni dipendenti, mentre una guardia giurata commenta: «Ci andavano tutti… È con loro che me la prendo maggiormente: qui, dall'usciere al dirigente, sono ...

"Cari dipendenti dell'Agenzia Entrate, il barista violento non ...

Jimmy Ghione risponde punto per punto ai sindacati dell'Agenzia delle Entrate di Roma 6 che in una nota l'hanno accusato di averli sottoposti a una gogna mediatica. «Ma quale gogna! L'aggressione vigliacca l'abbiamo subita noi. Io e il mio cameraman». E ancora: «Dicono di sentirsi assediati dagli inviati di Striscia. Non hanno però paura di lavorare a stretto contatto con un barista violento, che addirittura un loro collega ha definito potenziale stragista?».

Jimmy Ghione risponde ai sindacati dei dipendenti dell'Agenzia delle Entrate

Jimmy Ghione risponde ai sindacati dei dipendenti dell'Agenzia ...

L'inviato che è stato minacciato e malmenato con il suo cameraman all'Agenzia delle Entrate Roma 6 dal barista che non fa gli scontrini replica a un comunicato dei sindacati. Possibile che i lavoratori non si preoccupino dell'assenza di provvedimenti nei confronti di un "possibile stragista" (come l'ha definito un dipendente dell'Agenzia) e si scaglino contro Striscia la notizia? Ha ragione chi dice che il mondo va alla rovescia?

Non solo scontrini: la Srl del bar dell'Agenzia Roma 6 non deposita bilanci dal 2016

Non solo scontrini: la Srl del bar dell'Agenzia Roma 6 non deposita ...

Niente (o quasi) scontrini e, dal 2016, nessun bilancio depositato da parte della società controllante. È questo il risultato delle indagini realizzate da Moreno Morello sull'ormai celebre bar dell'Agenzia delle Entrate di Roma 6 - Eur Torrino dove Jimmy Ghione e il suo cameraman sono stati aggrediti e minacciati ("Vado a prendere il coltello e vi ammazzo") dal barista che spesso non emetteva ricevute"fiscali.

Funerale della Legalità all'Agenzia delle Entrate: c'è anche Mattarella

Funerale della Legalità all'Agenzia delle Entrate: c'è anche ...

All'Agenzia delle Entrate di Roma 6 - Eur Torrino va in scena il funerale dello scontrino, laica celebrazione della morte della Legalità. Qui Jimmy Ghione è stato aggredito e minacciato ("Vado a prendere il coltello e vi ammazzo") dal barista "possibile stragista" interno all'Agenzia, pizzicato a non emettere ricevute fiscali. Una carrozza trainata da quattro cavalli "neri" accompagnata da una banda porta all'ingresso dell'Agenzia la salma dello scontrino. C'è ...

Grandi ospiti all'Agenzia delle Entrate senza scontrini: anche Beppe Grillo

Grandi ospiti all'Agenzia delle Entrate senza scontrini: anche ...

L'Agenzia delle Entrate Roma 6, in particolare il bar interno che spesso non fa scontrini, è diventato un luogo di grande attrazione: oggi Jimmy Ghione è stato raggiunto lì dal Beppe Grillo di Striscia la notizia e dalla Rimbamband, che canta 'Na tazzulella 'e cafè. A oltre una settimana di distanza dall'aggressione con minacce ("Vado a prendere il coltello e vi ammazzo") subita da Ghione e dal suo cameraman da parte del barista "possibile stragista", l'inchiesta ...

Bar dell'Agenzie Entrate senza scontrini: il paese dell'assurdo

Bar dell'Agenzie Entrate senza scontrini: il paese dell'assurdo

Enrico Lucci intercetta politici di tutti gli schieramenti per chiedere il loro parere sul caso scoperto da Jimmy Ghione: il barista all'interno dell'ufficio Roma 6 dell'Agenzia delle Entrate non faceva gli scontrini. E non solo: quando l'inviato è andato a chiedergli perché, non ha trovato niente di meglio che spintonare Jimmy e il cameraman e minacciarli. I politici dicono che si informeranno meglio e interverranno. Vedremo.

Strage all'Agenzia delle Entrate? La denuncia del dipendente a Jimmy Ghione

Strage all'Agenzia delle Entrate? La denuncia del dipendente ...

«Dovreste ringraziarmi che mi sono messo in mezzo, ho evitato una strage». È così che un dipendente (da oltre 40 anni) dell'Agenzia delle Entrate di Roma 6 (Eur Torrino) parla del barista-aggressore che aveva minacciato di "prendere un coltello e ammazzare" Jimmy Ghione e il suo cameraman. L'inviato è tornato sul luogo del misfatto per vendere (per finta) caffè "nero" e stampare fotocopie in bianco e "nero" ai dipendenti in entrata.

Il bar dell'Agenzia delle entrate non fa scontrini: per Ghione e la troupe botte, minacce e spintoni

Il bar dell'Agenzia delle entrate non fa scontrini: per Ghione ...

Jimmy Ghione si era già occupato nel 2018 del bar sito all'interno della sede dell'Agenzia delle entrate Eur 6 Torrino, a Roma, che incredibilmente - pur trovandosi in ufficio che si occupa proprio di tasse - non faceva gli scontrini ai clienti. Ci è tornato per vedere se qualcosa fosse cambiato e questa volta è andata pure peggio: scontrini zero, o quasi, e in compenso botte, spintoni e minacce: "Prendo il coltello e vi ammazzo" è la frase rivolta a Ghione e alla sua squadra dal ...

Inchiesta: Borseggi

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Staffelli smaschera un borseggiatore con il trucco della cartina

Staffelli smaschera un borseggiatore con il trucco della cartina

Valerio Staffelli è in pieno centro a Milano, zona corso Garibaldi, dove ritrova una vecchia conoscenza: un ragazzo specializzato nel "furto della cartina", ovvero una manovra per rubare oggetti di valore appoggiati sui tavolini dei bar coprendoli con una cartina geografica. Dopo aver filmato diversi tentativi di furti di smartphone messi in atto proprio da questo borseggiatore, Staffelli lo intercetta per chiedergli spiegazioni, ma lui prova a giustificarsi dicendo: «Tutto il ...

Borseggi a Milano: Staffelli e gli strani incontri in metropolitana

Borseggi a Milano: Staffelli e gli strani incontri in metropolitana

Valerio Staffelli torna a occuparsi dell'emergenza borseggi: nel suo lavoro sul campo ha raccolto molte segnalazioni di stranieri, spesso turisti che sono stati derubati in metropolitana o in centro. È un furto che crea grandi problemi, perché la vittima si ritrova senza soldi, documenti e carta di credito lontano da casa. E ora, grazie alla riforma Cartabia, è anche più difficilmente perseguibile. Poi con le ragazze deterrente, salito sulla metro, fa un incontro poco piacevole con un trio ...

Borseggi e furti con il foglio: Staffelli minacciato con un masso

Borseggi e furti con il foglio: Staffelli minacciato con un masso

L'inviato torna a indagare sulle vecchie nuove tecniche di furto nel centro di Milano e in metropolitana: alcuni segnalatori ci hanno fatto sapere che la tecnica del foglio di carta o della cartina con cui sottrarre portafogli e smartphone viene usata anche all'interno di negozi e locali commerciali. Una ragazza che opera in quel modo, smascherata da Staffelli, reagisce brandendo un grosso pezzo di porfido e minacciando di usarlo contro l'inviato e la troupe.

Borseggi, tapiro alla consigliera Romano: per il 99% ha detto una str…

Borseggi, tapiro alla consigliera Romano: per il 99% ha detto ...

Valerio Staffelli è andato con un Tapiro d'oro gigante a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, per consegnarlo a Monica Romano, la consigliera del PD che aveva detto che «Quest'abitudine di filmare persone sorprese a rubare sui mezzi Atm di Milano e di diffondere i video su pagine Instagram con centinaia di migliaia di followers è violenza, ed è molto preoccupante". Rocco Tanica aveva definito «una grandiosa stronzata» queste affermazioni. Striscia la notizia aveva chiesto su ...

"Sì, rubiamo, è il nostro lavoro!": borseggi, la parodia è ...

I borseggi a Milano (e non solo) sono il tema di cui tutti parlano, in Rete e anche per strada. Striscia la notizia si occupa del problema dal 2009 e le ragazze che "operano" in metropolitana sono state spesso protagoniste di dialoghi surreali con Valerio Staffelli. Che ora sono anche materia per l'ironia social, con imitazioni divertenti (malgrado in fondo ci sia poco da ridere) , diventate ormai virali. Eccone alcune.

Il

Il "cimitero" di documenti e carte di credito delle borseggiatrici ...

Tessere sanitarie, patenti, carte d'identità, portafogli (svuotati), abbonamenti Atm: è il "tesoretto" ritrovato da Valerio Staffelli in diverse stazioni della metropolitana di Milano. L'inviato ha consegnato tutto alla Polizia, per permettere alle forze dell'ordine di rintracciare i proprietari. Finisce con le botte e gli insulti a Staffelli e a sua collaboratrice, prima innaffiata di tè freddo e poi spinta a forza giù dal treno.

Il nuovo trucco dei borseggiatori: la cartina sul telefono

Il nuovo trucco dei borseggiatori: la cartina sul telefono

Valerio Staffelli continua la sua indagine sui furti nelle vie di Milano e nella metropolitana e racconta una tecnica nuova adottata da molte borseggiatrici e borseggiatori, che si avvicinano alle persone ai tavolini di un bar o di un ristorante, appoggiano una cartina o un foglio sul telefono e lo portano via approfittando della minima distrazione da parte della vittima. Staffelli e la sua squadra pescano alcuni di questi lestofanti e finisce a insulti e gestacci.

Milano reagisce: la borseggiatrice spinge, minaccia e blocca la metro

Milano reagisce: la borseggiatrice spinge, minaccia e blocca ...

Anche grazie al lavoro di Valerio Staffelli e delle ragazze-deterrente molti milanesi cominciano a difendersi dalle aggressioni delle "zanza". Che però, forti anche della protezione garantita dalla legge Cartabia, che ha reso più difficili le sanzioni nei loro confronti, si mostrano subito molto aggressive. Non mancano botte alle telecamere e spintoni, ma quando una di loro blocca il treno della metropolitana, l'esasperazione dei passeggeri è al massimo.