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Terra dei Fuochi, la Corte europea dei diritti dell’uomo condanna l’Italia. Striscia è stata la prima ad occuparsi dei rifiuti incendiati nella zona

Terra dei Fuochi, la Corte europea dei diritti dell’uomo condanna l’Italia. Striscia è stata la prima ad occuparsi dei rifiuti incendiati nella zona

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La Corte europea dei diritti dell’uomo oggi ha condannato l’Italia poiché, pur essendo a conoscenza della preoccupante situazione legata alla Terra dei Fuochi, non ha preso le dovute misure necessarie a tutelare gli abitanti delle zone interessate, si parla di circa 3 milioni di persone. I ricorrenti, riporta la sentenza, sono 41 cittadini residenti tra le province di Napoli e Caserta che si sono rivolti alla Corte di Strasburgo proprio per denunciare i fenomeni di scarico, interramento e incenerimento massivo di rifiuti, spesso mediato dalla Camorra, nella cosiddetta Terra dei Fuochi e la parallela inerzia dei governi succedutisi alla guida del Paese.

“Facendo riferimento agli articoli 2 (Diritto alla vita) e 8 (Diritto al rispetto della vita privata e familiare) della Convenzione europea dei diritti dell’uomo”, si legge nella sentenza di cui riporta uno stralcio Il Sole 24 Ore, “i ricorrenti lamentano, in particolare, che le autorità italiane erano a conoscenza della situazione, ma non hanno adottato misure per proteggerli dello smaltimento, dall’interramento e dell’incenerimento illegali di rifiuti pericolosi nel loro territorio, e che le stesse autorità non hanno fornito loro alcuna informazione in merito”. Pertanto, la Corte ha stabilito, all’unanimità, che l’Italia debba provvedere a sviluppare strategie per affrontare la situazione e, al contempo, istituire un metodo di monitoraggio e di informazione pubblica sul fenomeno entro 2 anni.

La Terra dei Fuochi e i servizi di Abete

Striscia la notizia è stata la prima a livello nazionale ad occuparsi del fenomeno inquietante legato allo sversamento di rifiuti, spesso di natura speciale e tossica, cui veniva poi dato fuoco con tutte le conseguenze per la salute che ne derivano, sia per quanto riguarda l’incidenza di tumori e leucemie sia per ciò che attiene all’inquinamento delle falde acquifere locali. Il nostro Luca Abete già nel febbraio del 2009 documentava come lungo la “strada della vergogna”, nel cuore della cosiddetta Terra dei Fuochi, montagne di rifiuti venissero dati alle fiamme quotidianamente. Uno spettacolo orribile, come quello dei camion filmati a sversare impunemente scorie e pattume. La rappresentazione plastica di questo scempio era offerta dalle colonne di furo nero denso che si levavano dai cumuli di rifiuti bruciati. Rivediamo assieme il servizio completo:

Ci siamo occupati per anni della Terra dei Fuochi, denunciando lo status quo e, alla luce dell’odierna sentenza della corte di Strasburgo, continueremo a monitorare la situazione.

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