Sono diventate note le intercettazioni che hanno portato ai domiciliari il noto primario di Nefrologia del Sant’Eugenio di Roma, accusato di corruzione. Dai dialoghi emergerebbe un sistema in cui i pazienti in dialisi pare venissero indirizzati verso cliniche private convenzionate e a lui collegate, in cambio di denaro e benefit: oltre 700 mila euro da un imprenditore, Maserati, affitto pagato, hotel di lusso e un’assunzione da 2.900 euro per la compagna. Frasi come “Tanto a noi de ’na paziente che ce ne frega” raccontano un mondo in cui la salute diventa merce.
Un episodio simile era emerso in un servizio di Striscia la notizia di Moreno Morello. In una clinica odontoiatrica pubblica del Nordest, un dentista aveva prospettato a pazienti interventi complessi da fare fuori dalla struttura, in laboratori esterni, con risparmio fino al 30%. Nel servizio si documentava che l’intervento in un solo giorno non era possibile nella clinica, ma lo sarebbe stato altrove, mentre il sito della clinica dichiarava il contrario. Anche un secondo paziente aveva ricevuto la stessa indicazione: prestazioni pubbliche visitate come se fossero standard, ma inviate poi in laboratorio esterno per concludere l’intervento.
