Airbag difettosi Opel, il Tribunale di Torino accoglie la class action italiana e impone di fermare subito le auto. Un tema, quello della pericolosità di milioni di airbag nel mondo, sul quale Striscia lanciò l’allarme a inizio 2017.
Il tribunale ha accolto l’azione inibitoria proposta dal Movimento Consumatori contro il gruppo Psa (Stellantis). Come già nella class action analoga che riguarda i veicoli Citroen, i giudici hanno tra l’altro messo in luce le «carenze informative» nelle campagne di richiamo.
La questione più seria e grave riguarda il propellente del generatore di gas che, per deterioramento causato da umidità e sbalzi di temperatura, può innescare un’esplosione incontrollata di schegge metalliche. Proprio il rischio dal quale ci mise in guardia Antonio Casanova nel servizio del 27 gennaio 2017, quasi nove anni fa, sottolineando l’eventualità di lesioni fatali.
Ora migliaia di titolari di veicoli Opel con airbag a marchio Takata – commercializzati tra il 2003 e il 2018 – dovranno poter ottenere la sostituzione gratuita del dispositivo difettoso e un’auto sostitutiva o un voucher per il car sharing entro 7 giorni dalla richiesta.
Tra gennaio e febbraio 2025 Psa aveva informato i proprietari di auto Opel dei rischi con alcune lettere (non raccomandate), invitandoli a contattare un riparatore autorizzato per provvedere alla sostituzione. Diversamente da quanto fatto da Citroen, in questo caso il gruppo non avrebbe comunicato lo “stop drive” e non avrebbe previsto auto sostitutive per i conducenti (come riporta ad esempio il Corriere della Sera). Il gruppo automobilistico lo avrebbe fatto solo dopo l’azione legale: a inizio novembre sono state inviate le prime 24 mila lettere di richiamo, mentre le restanti dovrebbero essere spedite entro fine anno.
In Italia sarebbero almeno 250 mila i veicoli coinvolti.
