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Bimbo malato di tumore: arresti domiciliari per la sciamana al centro delle inchieste di Striscia la notizia e per altri due finti medici

Bimbo malato di tumore: arresti domiciliari per la sciamana al centro delle inchieste di Striscia la notizia e per altri due finti medici

Bimbo malato di tumore: arresti domiciliari per la sciamana al centro delle inchieste di Striscia la notizia e per altri due finti medici

Sara Duè è una delle tre persone finite agli arresti domiciliari perché, spacciandosi per medici, pretendevano di curare un bambino malato di tumore attraverso una «fantomatica terapia effettuata a distanza» da una non meglio identificata corrispondente all’estero. La 40enne che vive in Emilia-Romagna è la sedicente guaritrice di tumori al centro di numerose inchieste dell’inviata Chiara Squaglia per Striscia la notizia: la misura è scattata sia per lei che per Flavia Piccioni, 39enne di Terni, e Yuri Tassinari, 46enne di Ferrara. La terapia si sarebbe basata sull’«utilizzo di un macchinario “SCIO” ubicato negli Usa», basato «sulla fisica quantistica e sull’utilizzo di campi magnetici, che avrebbe potuto curare il paziente». Le accuse sono di tentata estorsione, sostituzione di persona, esercizio abusivo di professione, truffa e lesioni personali come riportato nella nota dei Carabinieri della Compagnia di Breno. Nella mattina dell’11 settembre 2024 i militari hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Brescia, su richiesta della Procura della Repubblica.


Ai carabinieri della cittadina della Valcamonica è stata presentata una denuncia dai due genitori del bimbo: a causa della grave patologia del figlio minore, da giugno a novembre 2023 i coniugi si erano affidati a terapie cosiddette “alternative” dietro pagamento di una somma di 1.500 euro. Il trattamento non solo non aveva portato ai risultati sperati bensì a un peggioramento: è per questo che i genitori hanno ripreso le cure scientifiche e convenzionali, come riportato anche da Bresciaoggi, Giornale di Brescia e altre testate.
Dopo i primi servizi del tg satirico di Antonio Ricci andati in onda già ad aprile 2024, proprio il papà di un bambino molto piccolo aveva contattato la redazione di Striscia. L’uomo riferì all’inviata Chiara Squaglia di essere entrato in contatto con la sciamana tramite conoscenze in comune e tramite canali come Telegram, per il tumore alla vescica diagnosticato al figlio quando aveva un anno di età. La sedicente guaritrice ora ai domiciliari aveva proposto loro il protocollo della terapia quantistica e l’abbandono delle terapie mediche tradizionali.

Il padre ha raccontato a Striscia che le condizioni del piccolo paziente peggiorarono: quando i genitori informarono la sciamana del fatto che il tumore era progredito, la risposta della donna fu: «Non esistono recidive tumorali, è una caz…ta scientifica». Madre e padre tuttavia scelsero di tornare in ospedale e di affidare il figlio a un’équipe medica che lo sottopose subito a risonanza magnetica nucleare. Il tumore stava ostruendo le vie urinarie. Pertanto il bambino venne sottoposto di nuovo a protocolli chemioterapici, per poi subire un intervento e alcuni cicli di radioterapia che hanno dato ottimi risultati.
Nel servizio del 13 maggio 2024 si sentono le note vocali della sciamana che attacca con volgari insulti il papà del bambino intervistato da Striscia.

Tornando agli sviluppi dell’inchiesta giudiziaria, queste sono le parole del Gip riportate in queste ore dai giornali. «Sara Duè ha addirittura commesso il reato di estorsione (pur arrestatosi alla fase del tentativo), al fine di convincere la famiglia del minore a ritrattare quanto detto in tv e di non essere scoperta. A riprova della personalità aggressiva della stessa, va inoltre rilevata la condotta minacciosa posta in essere anche nei confronti del medico oncologo del Civile che curava il bambino».
Nel primo servizio di Striscia si cominciava a raccontare la storia di Massimo, che ha perso la vita: i suoi familiari sono stati a loro volta insultati dalla sciamana. L’uomo si era ammalato di tumore all’età di 43 anni: a 45 decise di affidarsi alla donna che propose di intervenire con un macchinario “miracoloso”. Mentre l’ammalato se ne stava sdraiato sul divano di casa, secondo la sedicente guaritrice la macchina avrebbe captato delle vibrazioni in grado di determinare il tipo di malattia e di curarla.

In questa pagina i servizi di Striscia la notizia sull’argomento.

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