Numeri gonfiati creano “finti” sold out. Tanti annunci di “tutto esaurito” farlocchi che però, nel momento in cui vengono proclamati, innescano reazioni a catena: i concerti non si annullano, vengono staccati moltissimi biglietti omaggio o a costo quasi zero, il macro-organizzatore è al sicuro, il peso resta sulle spalle dei piccoli, (promoter e artisti). Quello che Striscia la notizia ha dimostrato già nel 2019, con documenti davanti alle telecamere, ora viene riassunto su Facebook da Federico Zampaglione, leader dei Tiromancino, che ha pubblicato un lungo post sul tema dei “finti” sold out, parlando di cifre gonfiate da pratiche che non sono illegali ma alterano le dinamiche di mercato. Oltre a costituire una sorta di inganno nei confronti dei fan.
I biglietti di fatto vengono venduti a prezzi stracciati pochi giorni prima del concerto. Ebbene il nostro Pinuccio, in un servizio che andò in onda il 10 maggio 2019, parlava proprio di questo, riferendosi in quel caso a Friends and Partners e alla gestione di cantanti non proprio Big…
Il meccanismo era questo: si optava per una grande distribuzione di biglietti omaggio per riempire la struttura, biglietti su cui gravano comunque Iva e diritto d’autore. Riascoltiamo le testimonianze.
Tornando all’oggi, Federico Zampaglione si esprime via social scrivendo un ipotetico dialogo con un organizzatore di concerti che qui riproduciamo parzialmente. «Proverò a spiegarvelo a modo mio, con una pagina di sceneggiatura, dopo aver visto questa storia succedere per circa 30 anni; con un’impennata spaventosa in tempi recenti, soprattutto ovviamente ai danni di artisti ancora giovani ed inesperti. Tu sei l’artista e io chi ti organizza i concerti. Ok?» propone il frontman dei Tiromancino, che si immedesima nel “gioco”.
«Bro, credo che a questo punto… dopo il successo virale del tuo singolo, meriti qualcosa di più, dobbiamo fare il grande salto» esordisce questo immaginario ma realistico organizzatore. «Bisogna dare un segnale forte, uscire dal mucchio, far capire che tu sei al di sopra dei tuoi colleghi… ci vuole un tour nei palazzetti, anzi negli stadi e deve essere sold out!»
Di fronte ai tentennamenti del performer, chi propone la strategia insiste (però, commenta il leader dei Tiromancino, «se i biglietti si vendono, tutto bene, ma se non si vendono, come purtroppo accade sempre più spesso perché si vuole troppo…» il dialogo cambia di tono e di contenuto). «Non stai vendendo un cazzo, lo stadio è semivuoto!»
A quel punto l’organizzatore propone una soluzione. «Te lo riempio io lo stadio (o il forum): ci sono biglietti gratuiti, ad un euro, 10 euro, invitiamo tutti i dipendenti di banche, assicurazioni, aziende a noi vicine, mettiamo biglietti in regalo con la spesa nei supermercati, facciamo contest con influencers, retate nei locali con i biglietti…insomma fammi fare il mio lavoro». Un’azione filantropica? Tutt’altro: una buona parte dei costi per riempire lo stadio, vuoto o semi-vuoto, se li accolla il gracile artista.
Anche Il Giorno via social ha appena pubblicato una serie di articoli e post in cui sottolinea che sono gli artisti a pagare i conti dei finti sold out. «In questa lunga estate di concerti qualcosa non torna», c’è una «folle corsa al gigantismo» e un’abitudine a «spacciare i vuoti per trionfi», si legge sulle pagine online del quotidiano.
In un altro servizio del 2019 Pinuccio ha mostrato i biglietti di un concerto di Claudio Baglioni in cui 736 ticket sarebbero stati venduti a soli 10 centesimi e 61 dati in omaggio!
Chi ha fatto il “vero” tutto esaurito di questi tempi? Secondo Il Giorno «solo Vasco, Ultimo e Cremonini: tutti gli altri (per poco o per molto) ancora no».
E nel 2019 fu proprio Vasco Rossi a commentare in questo modo i servizi di Pinuccio, sorpreso da questa pratica dei sold out gonfiati nei live di alcuni colleghi…
Infine, ecco il servizio in cui si dà voce anche a quei promoter che chiedevano a un grande organizzatore di concerti di sapere il numero degli accrediti concessi, allegando alla richiesta una foto di centinaia di persone “inspiegabilmente” in coda.