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Questa sera a Striscia, Brumotti e l’aggressione a San Severo: l’agguato in ospedale da parte di uno degli aggressori e gli agenti che chiedono di cancellare il video

Questa sera a Striscia, Brumotti e l’aggressione a San Severo: l’agguato in ospedale da parte di uno degli aggressori e gli agenti che chiedono di cancellare il video

Questa sera a Striscia, Brumotti e l’aggressione a San Severo: l’agguato in ospedale da parte di uno degli aggressori e gli agenti che chiedono di cancellare il video

Dopo che il trapper Paname ha suggerito che i poliziotti di San Severo sarebbero corrotti («Quegli sbirri sono pagati, prendono 40mila euro ogni tre giorni», ha detto non sapendo di essere ripreso dalle telecamere del tg satirico), stasera Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35) torna sull’aggressione subita da Vittorio Brumotti il 5 ottobre scorso (vai al video). Violenze per cui stamattina due persone sono state arrestate.
 
Il biker racconta di essere stato portato – dopo aver ricevuto il pugno in faccia – nell’ospedale che gli agenti di Polizia avevano descritto come il “più sicuro” per farsi curare. E invece, all’esterno di quel pronto soccorso, incredibilmente trovano proprio i due aggressori: quello che aveva colpito Brumotti con il pugno e la persona che aveva mostrato i genitali alla camera, uno dei due arrestati di oggi. Con Brumotti c’era il giornalista Vicenzo Rubano, con cui ha girato il servizio. Mentre Brumotti era a farsi curare, all’interno del pronto soccorso uno dei due aggressori si scaglia con violenza contro Rubano, nonostante la presenza di sette poliziotti in borghese. Lo colpisce con calci alla schiena e a un braccio, ma il giornalista prima di cadere riprende tutto con il cellulare.
 
Quando finalmente l’uomo viene allontanato, i poliziotti dicono a Rubano che l’aggressore è disposto a scusarsi se lui cancella il video. Rubano si rifiuta e a questo punto l’aggressore è ancora più inferocito. Seguono altre minacce, finché i poliziotti riescono con difficoltà ad allontanarlo dalla stanza. Ma poi sono proprio i poliziotti a insistere perché consegni lo smartphone. Addirittura, uno di loro di corporatura imponente, inveisce violentemente contro di lui. Solo l’intervento di Brumotti, tornato nel frattempo dalla Tac, permette di guadagnare tempo per inviare il video a un amico fidato.
 
«Il fatto grave – commenta Brumotti – è che una volta che hanno visto che non avevamo più il video, gli agenti si sono tranquillizzati. E ancora più grave che ci hanno detto: “Voi non ci vivete a San Severo. Ora ve ne andate, ma noi rimaniamo qui”».
 
Ci si chiede se il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese prenderà provvedimenti, perché sia Striscia sia i cittadini hanno bisogno di spiegazioni, dato che le zone d’ombra di questa vicenda sono davvero tante.

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