La Film Commission calabrese – che negli ultimi 5 anni avrebbe speso 25 milioni di euro (e sono in tanti a chiedersi le ragioni di questa cifra “monstre”) – ha comprato per 560mila euro la scenografia della serie Sandokan, che sta andando in onda sulla Rai e vede l’attore turco Can Yaman nei panni indossati da Kabir Bedi nei Settanta. Scenografia che giace abbandonata tra le erbacce di Lamezia Terme…
Ebbene, di queste cifre e dei percorsi “misteriosi” dell’ente filmico calabrese si era occupato Michele Macrì per Striscia la notizia già il 22 maggio 2025. L’ inviato aveva spiegato come sul sito della Film Commission ci fosse un elenco di atti di difficile comprensione: nulla di cliccabile con le delibere scaricabili, come avviene di norma. Ma stiamo parlando di soldi dei contribuenti, non di quelli di un produttore cinematografico privato.
L’inviato di Striscia va dal presidente, proprio per chiedere informazioni sull’acquisto di “un’opera d’arte unica” per 560mila euro…
Dopo un paio di mesi la testata La C News24 ha realizzato un reportage che mostra le condizioni in cui è stata “stoccata” a cielo aperto l’opera d’arte unica. “Il set esterno appare composto da pannellature verticali. La recinzione, bassa e deformata, presenta varchi di facile accesso; il piazzale, in terreno battuto, è invaso da infestanti e detriti solidi. Non risultano teli industriali a vista, coperture provvisorie o segnaletica se non un cartello ‘Divieto di accesso ai mezzi non autorizzati’ completamente inghiottito dall’erba alta”.
Che “l’opera d’arte unica” sia la scenografia di “Sandokan” non risulta dal sito-madre della Calabria Film Commission ma da quello della Banca Anticorruzione (Anac), dove vengono indicati gli appalti della pubblica amministrazione.
