Colore, questa la parola per definire la performance di Jovanotti, accompagnata da un ingresso trionfale e vivacissimo, abbinato al rullo di tamburi e batterie sulle note di L’ombelico del mondo. Il pubblico dell’Ariston balla e si infuoca poi sulle celebri hit del cantautore romano. Jova, ospite della 75esima edizione del Festival di Sanremo è emozionatissimo, come ha affermato in diretta. «La musica prima di tutto è passione» e «unisce un Paese intero».
Un amore sconfinato per la musica che lo porta a tutelarla e preservarla. Jovanotti, nella nostra versione deepfake, avrebbe quindi almeno un motivo più che onorevole per essere presente a Sanremo. Sarà forse animato dall’intento benefico di donare un nuovo auto-tune a Fedez? Servirebbe, nella sua ottica, a far diminuire l’inquinamento musicale a seguito del disguido avvenuto durante una serata live in Sicilia in cui si era esibito il rapper di Rozzano. Vediamo insieme l’idea regalo di Jova deep:
E la questione auto-tune sembra vitale per molti artisti protagonisti di questo Sanremo. Rkomi ad esempio si è spinto a dire che pure Lucio Dalla l’avrebbe provato. «L’auto-tune? Per me è meraviglioso, se utilizzato con intelligenza. Non ho paura di dire – mi sparino! – che Lucio Dalla era talmente innovativo che avrebbe utilizzato questo strumento. Poi magari l’avrebbe annoiato. Magari se ne sarebbe liberato il più in fretta possibile. Però l’avrebbe sicuramente provato».