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Macchine vendute mai consegnate, il caso Galimberti auto emerse grazie a Striscia: il 24 a Monza parte il processo. Tra i creditori Inps, Inail, Ufficio Entrate

Macchine vendute mai consegnate, il caso Galimberti auto emerse grazie a Striscia: il 24 a Monza parte il processo. Tra i creditori Inps, Inail, Ufficio Entrate

Macchine vendute mai consegnate, il caso Galimberti auto emerse grazie a Striscia: il 24 a Monza parte il processo. Tra i creditori Inps, Inail, Ufficio Entrate

Il 24 settembre si aprirà il processo per il caso “Galimberti auto” di Verano, emerso dopo i servizi di Max Laudadio per Striscia la notizia e dopo le denunce dei cittadini sulle auto pagate ma mai ricevute. Tra i creditori ammessi figurano banche, finanziarie e poi Inps, Inail, Ufficio delle Entrate, Comune di Verano, aziende e fornitori, oltre a tutti gli acquirenti di auto che hanno versato soldi senza mai ottenere le vetture. Il totale dei debiti? Oltre 1,7 milioni di euro secondo le stime del curatore fallimentare, Giuseppe Nicosia, come riporta Primamonza.it.
Come raccontato dall’inviato del tg satirico di Antonio Ricci, i clienti rimasti senz’auto (e senza i soldi spesi) avevano versato importi oscillanti dai 1.500 euro, per acconti, a circa 25mila.
In compagnia di uno dei clienti coinvolti, Laudadio aveva raggiunto una prima volta il 12 marzo 2025 il salone di via Barzaghi, dove il titolare aveva assicurato che avrebbe risarcito tutti.
Alcuni cittadini erano anche andati in banca per incassare assegni di rimborso risultati in realtà scoperti.

In tutto oggi sono 61 i creditori ammessi dal tribunale di Monza alla liquidazione giudiziale di “Galimberti auto”, una concessionaria gestita fino a pochi mesi fa da Pietro Raele.
Tra i creditori ci sono 27 clienti che hanno versato acconti per l’auto nuova o in alcuni casi l’hanno pagata interamente senza mai ottenerla. E ci sono anche dipendenti ai quali non sono stati versati i contributi previdenziali, né quelli per danni conseguenti a infortunio o a licenziamento (nell’elenco spunterebbe pure una familiare di Raele che vanta un credito di oltre 22.000 euro).

Sempre secondo la testata Primamonza.it nell’elenco figurano pure il locatore dell’immobile di via Barzaghi – al quale spetterebbero più di 46mila euro – e il Comune di Verano, per anni di Tari non versata. Il titolare in questione si era giustificato con clienti e fornitori promettendo che avrebbe saldato tutto appena possibile, ma solo pochissime persone sono riuscite a recuperare parte dei loro soldi.

La situazione venne confermata infatti anche quando l’inviato del tg satirico tornò in salone, il 27 marzo 2025.

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