“Ricci una sentinella sul fronte della Tv. Come per la gran parte dei satirici, anche per Ricci la scintilla creativa nasce da un solo, inesauribile stimolo morale: l’urgenza di smascherare il falso, di sbugiardare il potere”
30 ottobre 1998 - La Repubblica
Fernanda Pivano
“Ah, questo Antonio Ricci. Chi non lo conosce? E, più pericoloso, è che lui conosce tutti noi così bene, non solo, ma chi di noi non si è divertito almeno una volta con questi suoi spettacoli denunciatari. […] Di lui mi parlava Fabrizio tanto tempo fa e a lui mi lega l’amore per il nostro mar Ligure”
23 luglio 2007 - Premio Fernanda Pivano
Bernard Noël
“È l’Alfred Jarry della televisione”
24 novembre 2006, Genova – conferenza Una Tv senza senso
Enrico Ghezzi
“Ricci con L’Araba Fenice tocca il culmine, insostenibilmente acuto, della propria carriera di autore televisivo, in bilico ormai tra la fiction cinematografica e il programma-palinsesto (la disseminazione di sé – e dei ‘suoi’ – in un intero palinsesto, e non nel ‘chiuso’ di uno o più programmi)”
19/20 giugno 1988
Ficarra e Picone
“A volte ci scontriamo perché noi facciamo una battuta e lui ci dice che è troppo poco: dovete fare di più, non c'è qualcosa di più forte? Fa il contrario di quello che uno si immagina. Ricci ha l'entusiasmo di un ragazzino, è il primo ad arrivare e l'ultimo ad andarsene, non molla mai”
24 settembre 2020 - Corriere della Sera
Piero Chiambretti
“Antonio Ricci? È un templare. La sua è una guerra santa contro la cattiva televisione. Una missione che fa pochi feriti e tanti cadaveri”
20 luglio 2017 - La Stampa
Carlo Freccero
“Chi porterebbe via da Mediaset se potesse? ‘Antonio Ricci. Mi piacerebbe tanto lavorare con lui’”
Michele Serra
“Ricci una sentinella sul fronte della Tv. Come per la gran parte dei satirici, anche per Ricci la scintilla creativa nasce da un solo, inesauribile stimolo morale: l’urgenza di smascherare il falso, di sbugiardare il potere”
Fernanda Pivano
“Ah, questo Antonio Ricci. Chi non lo conosce? E, più pericoloso, è che lui conosce tutti noi così bene, non solo, ma chi di noi non si è divertito almeno una volta con questi suoi spettacoli denunciatari. […] Di lui mi parlava Fabrizio tanto tempo fa e a lui mi lega l’amore per il nostro mar Ligure”
Bernard Noël
“È l’Alfred Jarry della televisione”
Enrico Ghezzi
“Ricci con L’Araba Fenice tocca il culmine, insostenibilmente acuto, della propria carriera di autore televisivo, in bilico ormai tra la fiction cinematografica e il programma-palinsesto (la disseminazione di sé – e dei ‘suoi’ – in un intero palinsesto, e non nel ‘chiuso’ di uno o più programmi)”
Ficarra e Picone
“A volte ci scontriamo perché noi facciamo una battuta e lui ci dice che è troppo poco: dovete fare di più, non c'è qualcosa di più forte? Fa il contrario di quello che uno si immagina. Ricci ha l'entusiasmo di un ragazzino, è il primo ad arrivare e l'ultimo ad andarsene, non molla mai”
Piero Chiambretti
“Antonio Ricci? È un templare. La sua è una guerra santa contro la cattiva televisione. Una missione che fa pochi feriti e tanti cadaveri”
Carlo Freccero
“Chi porterebbe via da Mediaset se potesse? ‘Antonio Ricci. Mi piacerebbe tanto lavorare con lui’”