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Affari Tuoi, un’altra “sentenza” dell’avvocato Doria: «La vera notizia non è l’esistenza di un budget, ma che sia di circa 33.000€ a puntata, il 10% appena della vincita massima». Pilotare il gioco diventa quindi una necessità

Affari Tuoi, un’altra “sentenza” dell’avvocato Doria: «La vera notizia non è l’esistenza di un budget, ma che sia di circa 33.000€ a puntata, il 10% appena della vincita massima». Pilotare il gioco diventa quindi una necessità

Affari Tuoi, un’altra “sentenza” dell’avvocato Doria: «La vera notizia non è l’esistenza di un budget, ma che sia di circa 33.000€ a puntata, il 10% appena della vincita massima». Pilotare il gioco diventa quindi una necessità

Questa sera Striscia la notizia torna a puntare i riflettori sulle tante questioni che ruotano attorno alla “aleatorietà” di Affari Tuoi.

Pochi giorni fa, l’avvocato Guido Doria – ai microfoni di Rajae – ha spiegato come la richiesta degli autori di conoscere i numeri fortunati e le esigenze economiche dei concorrenti sia un atto che viola le regole sulla privacy (vedi servizio). Questa sera, in risposta alle domande di parecchi telespettatori, l’avvocato approfondisce l’elemento che determina la necessità autorale di pilotare il gioco: il budget, la cui esistenza il “Dottore” ha più volte negato, sostenendo che sia tutto in mano alla sorte. «L’intervista a Max Giusti ha scoperchiato il vaso di Pandora. Stiamo parlando della Rai, una realtà pubblica che gestisce soldi pubblici: il codice prevede che abbia un bilancio preventivo obbligatorio e che, di conseguenza, è normale che per ogni trasmissione ci sia un budget», spiega l’avvocato, che aggiunge: «La vera notizia non è che ci sia un budget, ma che sia di soli 33.000€, una media troppo bassa se consideriamo che è appena il 10% della vincita massima, 300.000€».

E se non tornano i conti? «Vorrebbe dire che il “Dottore” non avrebbe svolto il suo compito, cioè di veicolare la puntata affinché si rispetti il budget», dichiara Doria. «In tutto questo meccanismo viene difficile pensare che questa trasmissione sia basata sulla sorte come elemento predominante, perché c’è sempre un soggetto – il “Dottore” – che spinge, utilizzando dati personali, per cercare di far sì che la spesa rispetti ciò che è stato budgettizzato a inizio stagione». E poi conclude: «La Corte di Giustizia Europea ci ricorda che lo spettatore è un consumatore che, in quanto tale, deve fruire di un programma in modo consapevole e trasparente: se le regole non sono chiare il telespettatore sarà portato a credere che il “Dottore” faccia delle scelte basate sul concetto di alea, quando in realtà il gioco viene condotto anche con strumenti che riducono gravemente questo concetto».

Il servizio completo andrà in onda questa sera a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35).

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