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I casi eclatanti di Striscia la notizia: finché c’è Striscia c’è speranza!

I casi eclatanti di Striscia la notizia: finché c’è Striscia c’è speranza!

I casi eclatanti di Striscia la notizia: finché c’è Striscia c’è speranza!

Il 7 novembre 1988, da un’intuizione di Antonio Ricci e ancor prima della comparsa dei telegiornali sulle reti private dell’attuale gruppo Mediaset, nasceva Striscia la notizia, un programma satirico e d’inchiesta mai visto prima. Una trasmissione quotidiana che da 37 anni per i cittadini rappresenta soprattutto la “speranza” di avere un alleato che non si ferma di fronte a nessuno.
Un gruppo di autori, inviati, conduttori e decine di altri professionisti dell’informazione e dello spettacolo che non si inchina ai governi in carica di volta in volta, ai poteri economici, alle consorterie, alle istituzioni dalle abitudini poco limpide.

Buon compleanno Striscia la notizia, “il più longevo programma televisivo satirico di informazione per numero di puntate al mondo” (certificato Guinness World Records nel 2011) che ha sfornato in questi decenni inchieste indimenticabili a difesa dei diritti dei cittadini e campagne sociali che hanno cambiato l’approccio delle persone su delicati temi di etica sociale e civile. E ha svelato magagne e malefatte di numerosi personaggi pubblici tramite interviste, fuorionda, appostamenti rischiosi in zone difficili del Paese. Tutto questo con il lavoro di inviati che hanno messo a repentaglio la loro stessa vita pur di raccontare la verità dei fatti.

Striscia è sinonimo di battaglie sociali e ambientali: al tg satirico di Antonio Ricci si devono la prima denuncia degli effetti devastanti dell’uranio impoverito, la campagna contro l’infibulazione delle donne musulmane, il caso dell’elettrosmog delle antenne di radio Vaticana, la prima inchiesta sulla Terra dei fuochi oltre a tantissimi interventi contro realtà truffaldine ma in apparenza filantropiche, contro gli sprechi di denaro pubblico, le opere incompiute e i maltrattamenti di animali (come la battaglia che portò alla chiusura dell’ultimo canile lager in Italia, Green Hill, dove furono liberati 2.639 Beagle). Senza dimenticare che Striscia la notizia mostrò due navi da guerra irachene ancorate nel porto di La Spezia durante la Guerra del Golfo, provando che l’Italia avrebbe dunque venduto armi all’Iraq.

Dalla Telecom alle Ferrovie dello Stato, dalla Rai alla Fiat, dalle multinazionali delle sigarette a quelle delle acque minerali, molte grandi aziende sono state coinvolte in casi di pubblicità occulta smascherati dal tg satirico.

Già nel 2010 Striscia, con i suoi servizi, aveva messo in condizione lo Stato di recuperare la cifra record di 7 miliardi e 800 milioni di euro, come ha svelato una ricerca condotta dall’Università Bocconi pubblicata nel 2011. Ma la cifra reale, tra il 1988 e il 2025, potrebbe essere vicina al doppio!

Tra le inchieste che non possono essere dimenticate ricordiamo quella iniziata il 6 ottobre del 1997: quando il Gabibbo raggiunse il deposito militare di Pizzighettone, in provincia di Cremona, per mostrare in esclusiva svariati vagoni con centinaia di moduli abitativi della Protezione Civile destinati alle popolazioni delle regioni terremotate. Container che risalivano al 1991 ma inutilizzati, che in poche ore avrebbero potuto raggiungere le zone colpite dal devastante terremoto in Umbria…
Dopo la denuncia di Striscia la Protezione Civile avviò il recupero dei container con i tir.

Grandissima fu l’eco di uno dei casi più eclatanti di smascheramento di truffe e raggiri: quello nato dalla segnalazione di una telespettatrice, che si rivolse a Striscia la notizia dopo aver ricevuto la telefonata del sedicente mago Mario Pacheco Do Nascimento, collaboratore di Stefania Nobile e Wanna Marchi per la ditta Asciè. L’uomo sosteneva di aver sognato la donna e le offriva, dietro il pagamento di 300.000 lire, una quaterna vincente da giocare al Lotto. Da questa richiesta d’aiuto di una cittadina – come in innumerevoli altri casi – nacque una delle inchieste più famose d’Italia, con tante testimonianze di vittime e con la consegna del celebre Tapiro di sale, che ha dato il nome all’operazione della Guardia di Finanza su queste attività.

Senza dimenticare lo scoop di Jimmy Ghione che trovò in Brasile l’irreperibile mago Do Nascimento e le rivelazioni di un ex collaboratore, pentito di aver lavorato con il gruppo in questione, che riportò un’affermazione della signora Marchi: “Ogni giorno per una Wanna Marchi si devono svegliare trenta cogl…ni da truffare”. Il primo servizio è del 27 novembre 2001. Il 27 marzo 2008 arrivò la sentenza definitiva della Corte d’Appello di Milano.

I meriti dell’ideatore di Striscia, degli autori, degli inviati e di tutta la squadra di Striscia non sono riassumibili in poche righe. Per concludere questo viaggio nella storia del tg satirico ricordiamo una delle altre famose battaglie, composta di decine e decine di servizi e trasferte. Quella di Jimmy Ghione sui prodotti alimentari italiani tarocchi, commercializzati a Bruxelles come a Londra, a Zurigo come a Goteborg. L’inviato di Striscia mostra ai telespettatori il formaggio Parmesello, il Parmesan (imitazione del Parmigiano Reggiano) e altri falsi che violavano palesemente le norme comunitarie.

Ecco l’inviato durante la grande indagine che lo portò anche a Toronto in Canada e a Buffalo negli Stati Uniti nel 2012.

Finché c’è Striscia c’è speranza!

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