Si sarebbe appropriato di 87mila euro, che erano bloccati in quanto posti sotto sequestro, ritirati dai conti correnti della sua società di certificazione “Halal”. Per questo, il Tribunale di Bari ha condannato Sharif Lorenzini El Kafrawy, ex presidente della comunità islamica di Puglia e Imam del capoluogo, a un anno e dieci mesi per appropriazione indebita aggravata.
Era già stato destinatario, assieme ad un socio, di un provvedimento di interdizione di un anno dall’attività imprenditoriale. Secondo l’impianto accusatorio, come riporta La Gazzetta del Mezzogiorno, “i due avrebbero in precedenza prelevato complessivamente circa 360 mila euro, causando un danno patrimoniale stimato in oltre 1,8 milioni di euro”.
A sollevare il caso dell’Imam “Lorenzini il Magnifico” è stata proprio Striscia grazie ad una lunga inchiesta curata da Rajae. L’inviata, già nell’ottobre del 2017 indagava su alcune incongruenze presenti nei documenti identificativi dell’allora Imam di Bari:
Rajae, dopo una serie di servizi nei quali intervistava familiari e conoscenti di Lorenzini, tornava a parlarci di un’altra stranezza. Questa volta indagava sulla veridicità del dottorato di ricerca vantato da Sharif in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Torino. Il documento però sembrava sprovvisto di timbro ufficiale. Avevamo chiesto spiegazioni all’università stessa:
L’inchiesta proseguiva poi accendendo i riflettori su Rahama, una onlus il cui titolare era proprio Lorenzini. Si era aggiudicato 99mila euro partecipando a due bandi ma, in quel caso, la Regione chiedeva la restituzione della cifra in quanto l’associazione non avrebbe rispettato gli accordi:
Rajae, nel dicembre del 2017, si recava nel nord Europa per raccontarci di alcune vicende relative all’Imam e alla gestione della sua società di certificazione “Halal”, oggetto della recente condanna. Sentite cosa ci avevano raccontato:
Grazie all’inchiesta di Striscia, veniva emessa un’ordinanza di interdizione per presunte condotte fraudolente:
Avevamo provato a intercettarlo per sentire come avrebbe commentato l’interdizione:
Rajae, nel 2021, tornava a Bari per occuparsi dell’ex Imam finito agli arresti domiciliari nel 2018 in seguito ai servizi di Striscia. Sharif era stato condannato a rendere quasi 100mila euro alla Regione Puglia, ma aveva ripreso comunque a occuparsi di certificazioni Halal:
Quando l’inviata era tornata per chiedere conto a Sharif circa l’intenzione di restituire i soldi alla Regione, l’ex Imam si era scagliato con violenza contro l’inviata:
Infine, l’inviata Rajae dava voce a Said El Amouri, Presidente della Comunità Islamica di Bari ed ex socio di Lorenzini che voleva chiarire alcune cose sulla sua condotta:
