La tv di Stato ha risposto all’istanza d’accesso presentata dal Codacons dopo i servizi di Striscia la notizia sulle preferenze telefoniche non registrate sostenendo che le informazioni richieste non siano di interesse pubblico. La vicenda riguarda i 2 milioni di voti non registrati durante la finale, un caso di cui si è occupato Pinuccio di Rai Scoglio 24.
La Rai ha deciso di non fornire i dati sul televoto della finale del Festival di Sanremo 2024. Caso (o caos?) del quale l’8 marzo si era occupata Striscia la notizia, con un servizio nel quale Pinuccio rivelava che nel corso della serata conclusiva della manifestazione musicale 2 milioni di voti non sarebbero stati registrati, addirittura più di quelli considerati validi che erano 1 milione e mezzo. Come si legge nel comunicato stampa diramato il 13 marzo dal Codacons, la Rai ha risposto all’istanza d’accesso presentata dall’associazione dei consumatori «negando categoricamente di fornire all’associazione i dati relativi ai televoti dei telespettatori pervenuti durante la kermesse canora dello scorso febbraio».
Durante la finale del Festival si erano infatti verificati alcuni disservizi e problemi tecnici riguardanti il televoto, a causa di un overflow. Per questo motivo Codacons aveva presentato formale istanza alla tv di Stato, nella quale chiedeva «tutti i dati sui voti espressi dai singoli componenti delle giurie della sala stampa e delle radio, i voti validi raccolti attraverso il televoto, quelli invalidati e la relativa motivazione, i dati circa eventuali voti espressi dal pubblico da casa e non raccolti dal sistema a causa dei disservizi tecnici».
Caos televoto Sanremo 2024. Il presidente del Codacons Carlo Rienzi: «presenteremo ricorso contro il rifiuto della Rai»
Ma come detto, la Rai ha negato questi documenti spiegando di ritenere che tali informazioni non siano (come si legge nel comunicato Codacons) di «interesse pubblico». E non lo è (sempre per la Rai, ndr) neanche «la spesa sostenuta dai telespettatori per televotare i cantanti in gara a Sanremo e i dati sul televoto devono essere coperti da segreto», ha commentato il presidente del Codacons Carlo Rienzi, che ha aggiunto: «Una posizione francamente incomprensibile, che ci porta ora – anche a seguito dei recenti servizi sul caso trasmessi da Striscia la notizia – a presentare ricorso contro il rifiuto della rete presso la Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi della Presidenza del consiglio, affinché ordini all’azienda di garantire trasparenza agli utenti e mostrare i dati richiesti».