BOLOGNA – In arrivo nuovi procedimenti disciplinari per i dipendenti dell’Ibc, ripresi dalla trasmissione Striscia la Notizia mentre, pur non smarcando il cartellino, invece di lavorare andavano a fare shopping, al bar, a far passeggiare il cane o a sbrigare commissioni in centro.
Nelle immagini andate in onda lunedì, infatti, l’ufficio per i procedimenti disciplinari di Viale Aldo Moro avrebbe individuato 7 dipendenti dell’ente di via Galliera: bisognerà vedere se arriverà per tutti un provvedimento disciplinare e di quale entità. Si tratterebbe dei casi più eclatanti «pizzicati» dalla troupe di Valerio Staffelli: il dipendente che entra con il casco in testa, timbra e se ne va, quello che entra in un’agenzia di viaggi, quello che va in enoteca, solo per citarne alcuni.
Ma non solo: dalle immagini trasmesse invece mercoledì nella seconda puntata dedicata da Striscia ai «furbetti del cartellino », sarebbero state individuate almeno 3 o 4 persone diverse da quelle immortalate nel video di lunedì. Insomma: il cerchio dei dipendenti che ora rischiano, per lo meno la sospensione dal servizio e dallo stipendio, si sta allargando, ma serviranno ancora alcuni giorni alla Regione per fare tutte le verifiche necessarie prima di colpire i lavoratori dell’Ibc. Presumibilmente nei primi giorni della settimana prossima, Viale Aldo Moro avrà elementi più certi. E proprio per accelerare i tempi ieri l’ufficio per i procedimenti disciplinari della Regione ha convocato in viale Aldo Moro i colleghi delle persone individuate nei video per sentire la loro versione dei fatti. Per tutta la mattina di ieri, quindi, in Regione si è assistito a una «sfilata» di dipendenti dell’Ibc, una decina circa, chiamati a testimoniare sui colleghi e a spiegare cosa succedeva nel loro ufficio, quali erano movimenti e abitudini.
È altrettanto probabile che anche sui vertici dell’ente, di cui l’altro giorno le opposizioni in Assemblea legislativa hanno chiesto la testa, ci sia una svolta la settimana prossima. Ma il presidente della Regione Stefano Bonaccini, pur avendo annunciato il pugno duro verso chi potrebbe aver commesso le irregolarità — presidente Angelo Varni e direttore Alessandro Zucchini compresi — pare non abbia intenzione di forzare troppo la mano: la Regione vuole essere inattaccabile nell’iter che seguirà per riformare l’ente (vertici compresi, questa è l’aria che tira), intenzione annunciata l’altro giorno dallo stesso Bonaccini.
Eppure i ben informati sostengono che il direttore Zucchini, che finora non ha preso posizioni dure contro i suoi dipendenti, non ha intenzione — almeno fino a che riuscirà a sostenere il pressing della Regione — di offrire la sua testa a Bonaccini, immolandosi per una situazione su cui, a quanto pare, non ritiene di avere responsabilità diretta, visto che fisicamente lavora negli uffici dell’assessorato alla Cultura in viale Aldo Moro. Insomma: Zucchini non era lì tutti i giorni a vedere cosa accadeva negli uffici dell’Ibc e sarà forse questo l’elemento su cui farà leva con la Regione.
Intanto l’altro giorno all’Ibc una trentina di dipendenti, alcuni dei quali si sono riconosciuti nei filmati di Striscia, si sono riuniti in assemblea e hanno deciso di non muoversi in alcun modo, fino a quando non ci saranno decisioni ufficiali da parte dell’amministrazione. Nessuno, quindi, pare intenzionato a «costituirsi» come ha fatto la settimana scorsa Vincenzo Colombo, l’unico finito per ora nell’esposto della Regione alla guardia di finanza. Tra i dipendenti che si sono riconosciuti nei video di Striscia ci sarebbero funzionari, tecnici informatici, amministrativi e anche dipendenti dell’ufficio stampa.
(Corriere di Bologna/14 aprile 2017 )
17 settembre 2024