Il politicamente corretto, la verità e il dubbio, la coerenza e l’ironia. Il papà di Striscia si racconta a Hoara Borselli: “Parto sempre senza pregiudizi. E sento sempre l’altra campana”. Ecco un estratto dell'intervista
«Sui fuorionda non sono io che carpisco, siete voi che la state facendo fuori dal vaso. Io non sto rubando niente». Eccolo qui Antonio Ricci, 73 anni, mago della tv, padre di Striscia. A lui la parola.
Il politicamente corretto dilaga. È un problema? Ha cambiato la Tv?
Sì, ha cambiato la Tv. Tutti oggi stanno molto più attenti. A volte anche a ragione. Io, comunque, non ne tengo conto del politicamente corretto e non mi sento danneggiato.
Non si lamenta?
No, io non mi sento Fabio Fazio. Quindi non mi lamento mai.
Ogni tanto però qualcuno protesta…
Sì, quella volta che Michelle Hunziker fece la cinese con gli occhi a mandorla ci fu una polemica mondiale. Ditte asiatiche volevano levare la pubblicità a Publitalia.
Lei si è guadagnato il diritto di essere libero in Tv. Molto più di altri suoi colleghi. Come ha fatto?
Questa libertà me la sono presa. Ho detto all’azienda: se reco dei danni pago io. Così con l’azienda ci siamo trovati.
Ha pagato spesso?
Mai.
Qualcuno di importante l’ha mai chiamata per bloccare un servizio che stava andando in onda?
Stavamo per mandare in onda, una volta, un servizio su un canile. Eravamo andati lì e avevamo trovato un cane morto e delle ossa sparse. Mi chiamò il proprietario e mi disse: “Le cose non stanno come lei crede. Deve essere qualcuno che mi ha fatto questo trabocchetto. Mi hanno buttato il cane morto dentro il canile insieme alle ossa”. Io ci ho creduto e ho bloccato il servizio. Dopodiché è intervenuta la magistratura e si scoprì che questo signore aveva ragione. Era stata una mascalzonata dei concorrenti.
Ma interventi di potenti mai?
Loro pensano che io li registri e quindi non si azzardano. Triangolano qualche volta. Però la triangolazione fa loro perdere tempo e, quando arriva il messaggio a noi, siamo già andati in onda.
Quindi niente compromessi?
Tranne uno. Il venerdì cerco di non mandare in onda servizi sui politici.
Perché?
Per non aver polemiche e rotture di scatole durante il week end…