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La Stampa – Striscia la notizia compie 30 anni

La Stampa – Striscia la notizia compie 30 anni

La Stampa – Striscia la notizia compie 30 anni

Per il trentesimo anno su Canale 5, dal prossimo lunedì, dopo il TG5 riparte “Striscia la notizia” e questa volta il sottotitolo è “La voce dell’intraprendenza”. Il patron Antonio Ricci, come sempre loquace e protagonista (ma un po’ in polemica con un’azienda che da due anni gli ha promesso un sito web aggiornato e funzionante e in realtà è attivo solo da ieri completamente rinnovato nei contenuti e nella grafica curata da Sergio Pappalettera), si è preso la scena della conferenza stampa dove si è fatto affiancare dai conduttori storici Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti. «E’ il trentesimo anno – ha detto subito – e per questo abbiamo voluto che fosse Massimo D’Alema a introdurre la nuova edizione anche se non possiamo non ricordare il nostro Gero scomparso recentemente. Per anni è stato lui l’omino all’interno del Gabibbo». A quel punto sul grande schermo dietro le spalle dell’autore parte il filmato con D’Alema ma si tratta di un sosia che assomiglia in maniera impressionante all’originale. Battute sui giornalisti e qualche accenno a Renzi ma nulla più. Chiediamo se la presenza di questo filmato racconta una linea più politica del programma. «No assolutamente – dice Ricci – i soliti inviati che si occupano del Palazzo: Vespone, Ballantini (che quest’anno farà la Fedeli) o la Graci ma tutto come prima».
“Striscia la notizia”, Iacchetti racconta quella volta in cui bevve grappa in studio
Nella stagione 2017-2018 dietro al bancone del programma satirico più longevo d’Italia si alterneranno Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti (dal 25 settembre al 2 dicembre) si proseguirà con Ezio Greggio e Michelle Hunziker (dal 4 dicembre al 6 gennaio), dopo l’epifania sarà la volta di Michelle Hunziker e Gerry Scotti (dall’8 gennaio al 3 febbraio) mentre la parte finale della trasmissione sarà affidata al duo Ficarra e Picone (dal 5 febbraio al 9 giugno). «Gerry è parte della famiglia di “Striscia” – ha ammesso Ricci – anche perché in tutti questi anni quando abbiamo avuto bisogno di lui è stato sempre un grande professionista e non si è mai tirato indietro».
La vera novità di stagione è l’arrivo di due nuove Veline selezionate tra oltre 300 ballerine professioniste: la mora Shaila Gatta da Napoli e la bionda Mikaela Neaze Silva. Su una delle due si era scatenato un po’ di rumore per colpa di qualcuno che aveva scritto su un social network di non essere d’accordo sull’uso di una velina di colore (Mikaela è nata a Mosca da papà dell’Angola e mamma afghana ma vive a Camogli da quando ha sei anni) ma in conferenza stampa Antonio ha smontato tutto la polemica scherzando sul fatto che Mikaela parla con un accento genovese perfetto.
Confermati tutti gli inviati storici della trasmissione, con il multiforme Dario Ballantini, Davide Rampello con la rubrica “Paesi, paesaggi…”, Jimmy Ghione in difesa dei consumatori, Valerio Staffelli, tapiroforo ufficiale di Striscia dal 1996, Giampaolo Fabrizio/Bruno Vespa, Cristiano Militello e le sue rubriche “Striscia lo striscione” e “Striscia il cartellone”, il dandy veneto Moreno Morello, sempre a caccia di truffe e raggiri, l’inviato in terra sarda Cristian Cocco, la prima donna inviata di Striscia, Stefania Petyx, con l’inconfondibile impermeabile giallo e il suo inseparabile bassotto (che proprio l’altro ieri ha sofferto un’aggressione in Sicilia da parte degli inquilini di una casa pericolante; le immagini si vedranno nelle prime puntate), lo “sturaingiustizie” Capitan Ventosa, l’inviato fratello degli animali Edoardo Stoppa, 100% Brumotti, a caccia di sprechi e incompiute in sella alla sua bici, Antonio Casanova, l’illusionista che sorprende il pubblico con le sue magie, Max Laudadio, sempre pronto a smascherare raggiri, Charlie Gnocchi, nei panni di Mister Neuro, contro le mani bucate della politica, Luca Abete, inviato in Campania fra “Terra dei Fuochi” e finti guaritori, il Beppe Grillo proposto dall’attore Sergio Friscia, la rubrica di Cristina Gabetti sull’ecologia, Luca Galtieri e infine la simpatica Valeria Graci con le parodie dei protagonisti dei cartoni animati per bambini. Confermati anche i cinque inviati più giovani della squadra di Striscia: Chiara Squaglia, Rajae Bezzaz, Eugenio il Genio (Giancarlo Macorano), Pinuccio (Alessio Giannone) e Riccardo Trombetta.
A margine di quelle che sono le notizie che riguardano il programma non sono mancati divertenti siparietti sui vari argomenti. A un certo punto Ezio Greggio è uscito dal personaggio sempre giocoso e foriero di battute per porre, da giornalista, domande al direttore di Canale 5 Giancarlo Scheri presente in platea. «A me sembra una manovra tafazziana uscire da Sky. E’ un dispiacere per me». Scheri: «E’ una strategia che ha voluto fare l’azienda e i risultati gli stanno dando ragioni. E’ l’unica rete generalista che continua a crescere, mentre tutte le altre no». Ricci polemizza: «Se sposti il negozio dal centro a Quarto Oggiaro, devi lavorare e gridare molto di più per avere i risultati di una volta. Ma a loro va bene così, e non gliene frega niente se lavori il triplo». Greggio insiste: «Quanto ci ha penalizzato il fatto di non essere più Sky?” e Ricci ha girato la domanda al direttore di Canale 5: «Striscia ha vinto praticamente sempre, sia prima che dopo l’abbandono della piattaforma. Striscia è un trasmissione viva, questo consente di avere sempre ottimi ascolti. Sia con Sky, che senza Sky. Sia con il vecchio panel, che con il nuovo. Merito del vostro grande lavoro». Risposta politica, quasi democristiana.
Non si è potuto non ricordare a Ricci della super polemica con l’ex concorrente Flavio Insinna conduttore del programma dei Raiuno “Affari tuoi”. Insinna ha perso il posto ma nel programma di Bianca Berlinguer “Carta bianca” il presentatore fu ospitato per rispondere alle accuse con un peana di belle parole da parte di personaggi anche politici: «Pensavo a delle pene per Insinna – ha spiegato Ricci – ma non mi aspettavo che Insinna finisse da Bianca Berlinguer. Non l’auguravo né a lui, né a Bianca. Povero lui, povera lei, povera tv pubblica. L’algido rigore della Berlinguer con l’esondante Insinna. Non mi sembra convivenza che possa stare. Poi ognuno ha le sue perversioni, va bene…».
(Luca Dondoni/La Stampa, 22 novembre 2017)

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