Risarcisce oltre 120.000 euro
TRENTO. Era stato smascherato dall’Azienda sanitaria, poi braccato anche da Striscia la Notizia. Per quasi tre anni aveva esercitato tranquillamente la sua professione di medico di base a Lavis. Nessuno aveva mai chiesto nulla sui suoi titoli e su quella laurea che in realtà non aveva mai preso. Nessun sospetto, almeno fino a quando l’Azienda sanitaria, dopo il clamoroso caso dell’ex primario di Riva del Garda, Andrea Stampini, che ha esercitato per quarant’anni la professione di chirurgo senza avere mai conseguito la laurea, ha iniziato a spulciare documenti e carte sui medici convenzionati con la sanità trentina. Ed ecco spuntare la verità su Davide Iannone, sulla carta medico, in realtà nella sua vita aveva lavorato nel negozio del padre, ma non aveva mai neppure frequentato la facoltà di medicina. Ora pagherà all’Azienda sanitaria oltre 120.000 euro, ossia più o meno gli stipendi ricevuti fino ad ora escluse le tasse. Napoletano di origini Iannone, 46 anni, si era iscritto all’ordine dei medici di Cagliari forse presentato una serie di documenti falsi, poi nel 2009 si era iscritto all’Albo professionale di Roma (cancellato il 12 aprile scorso dopo lo scandalo scoppiato in Trentino e l’inchiesta della Procura di Trento). In realtà a Cagliari e Roma l’uomo non aveva mai esercitato, poi nel 2014 era arrivato in Trentino e ha iniziato a esercitare come medico di base in Rotaliana fino ad inizi 2017 quando, dopo che l’Azienda sanitaria, insospettita della mancanza di documentazione (c’era solo un’autodichiarazione), ha chiesto spiegazioni. Di tutta risposta Iannone si è dimesso, salvo poi essere «pizzicato» in un altro ambulatorio. La denuncia è stata solo il passo successivo. II pm Davide Ognibene ha subito aperto un’inchiesta e i carabinieri del Nas di Trento si erano messi al lavoro. Le indagini hanno confermato il fatto che Iannone non si era mai laureato e non avrebbe alcuna competenza i materia se non quello che, forse, ha letto sui libri per interesse personale. Ieri l’uomo, difeso dall’avvocato Alberto Cunaccia, ha chiuso i conti con la giustizia con un patteggiamento a otto mesi di reclusione, pena sospesa per truffa, esercizio abusivo della professione e falso. L’accordo è stato ratificato dal gup Marco La Ganga. Accordo legato al risarcimento dell’Azienda sanitaria, Iannone ha restituito oltre 120.000 euro, i soldi ricevuti in questi anni.
(Corriere del Trentino/Dafne Roat, 31 gennaio 2018)