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Il campo profughi di Lesbo
Rajae torna a occuparsi del campo profughi di Moria, situato sull’isola di Lesbo, in Grecia. Costruito per 3mila persone, attualmente ne ospita almeno quattro volte tanto, in condizioni al limite della decenza: «C’è un bagno ogni 83 persone, una doccia ogni 197 – ma nelle zone più lontane del campo si arriva addirittura a una doccia ogni 400 – e due soli medici per 12mila pazienti», racconta l’inviata. Eppure, prosegue Rajae: «Dal 2015 a oggi Atene ha ricevuto dall’Unione Europea circa due miliardi di dollari di aiuti per i rifugiati. Un po’ di questi soldi sarebbero dovuti arrivare anche qua». La situazione all’interno del campo è ormai al collasso, come testimoniato anche dalle parole di Medici Senza Frontiere: «Dall’inizio dell’anno sono arrivati in Grecia 40mila profughi. Nonostante ciò i trasferimenti sulla parte continentale sono limitati e quindi noi oggi abbiamo 24mila donne, uomini e bambini intrappolati sulle isole per un tempo indefinito». Si tratta principalmente di profughi iracheni, siriani o afghani aventi diritto all’asilo politico in qualsiasi paese europeo. Un contesto oltre ogni limite, che Striscia ha documentato anche attraverso le immagini del “Cimitero dei salvagente”, un’immensa area che raccoglie migliaia di giubbotti dei profughi e i resti dei gommoni con i quali sono sbarcati.
Rajae torna a occuparsi del campo profughi di Moria, situato sull’isola di Lesbo, in Grecia. Costruito per 3mila persone, attualmente ne ospita almeno quattro volte tanto, in condizioni al limite della decenza: «C’è un bagno ogni 83 persone, una doccia ogni 197 – ma nelle zone più lontane del campo si arriva addirittura a una doccia ogni 400 – e due soli medici per 12mila pazienti», racconta l’inviata. Eppure, prosegue Rajae: «Dal 2015 a oggi Atene ha ricevuto dall’Unione Europea circa due miliardi di dollari di aiuti per i rifugiati. Un po’ di questi soldi sarebbero dovuti arrivare anche qua». La situazione all’interno del campo è ormai al collasso, come testimoniato anche dalle parole di Medici Senza Frontiere: «Dall’inizio dell’anno sono arrivati in Grecia 40mila profughi. Nonostante ciò i trasferimenti sulla parte continentale sono limitati e quindi noi oggi abbiamo 24mila donne, uomini e bambini intrappolati sulle isole per un tempo indefinito». Si tratta principalmente di profughi iracheni, siriani o afghani aventi diritto all’asilo politico in qualsiasi paese europeo. Un contesto oltre ogni limite, che Striscia ha documentato anche attraverso le immagini del “Cimitero dei salvagente”, un’immensa area che raccoglie migliaia di giubbotti dei profughi e i resti dei gommoni con i quali sono sbarcati.
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