È morto questa notte all’Istituto dei tumori di Milano Philippe Daverio, storico dell’arte, saggista e inviato di Striscia la notizia.
A darne notizia la regista e direttrice del Franco Parenti Andree Ruth Shammah.
“Mi ha scritto suo fratello stamattina per dirmi che Philippe è mancato stanotte” ha detto Shammah all’Ansa.
Nato a Mulhouse, in Alsazia, nel 1949, da padre italiano, si è trasferito a Milano verso la fine degli anni Sessanta. Qui ha aperto una galleria a suo nome che ha contribuito a ridefinire e rivalutare l’arte italiana del Novecento (compresa quella di epoca fascista) e che è divenuta un punto di riferimento per la città.
Nel 2013 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Italiana il Cavalierato delle Arti e delle Lettere e la Medaglia d’Oro di benemerenza del Ministro per i Beni Culturali; sempre nel 2013 è stato insignito dal Presidente della Repubblica Francese della Légion d’Honneur.
Il suo gusto e soprattutto la sua vena comunicativa, schietta e diretta, hanno fatto di lui uno dei divulgatori più apprezzati e celebri del settore. Questo nonostante sul suo curriculum non comparisse nessuna laurea, cosa che lui ammetteva con disinvoltura: “Io non sono dottore perché non mi sono laureato, ero iscritto alla Bocconi nel 1968-1969, in quegli anni si andava all’università per studiare e non per laurearsi”, diceva
Dalla sua, comunque, anni di studi e di approfondimenti, di idee e provocazioni, lanciate dalle pagine di giornali o dai programmi televisivi con quel suo look ormai inconfondibile, con l’immancabile papillon – che lui chiamava “cravatta” - divenuto una sua prerogativa.
La scorsa stagione ha avuto inizio la sua collaborazione con Striscia la notizia con la rubrica “Muagg – Il museo aggratis”, con cui ha raccontato a modo suo la storia e gli aneddoti che si celano dietro alcuni dei luoghi più belli d’Italia e d’Europa visitabili gratuitamente.
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Qui il suo ultimo servizio per il tg satirico. Ciao, Philippe.