Che cosa sono le fake news? Beh, le notizie false hanno tantissime forme. Innanzitutto si tratta di articoli che si basano su informazioni inventate o ingannevoli. Talvolta accade per superficialità di chi le crea ma molto più spesso proprio per la volontà disinformare. Rendere virali falsità sul web è uno sport molto praticato ma Striscia la notizia, da sempre, lotta contro la disinformazione e le verità di comodo o artefatte. I motori di ricerca tentano, anche se non abbastanza, di combattere questi contenuti. I social lo fanno molto meno, permettendo il dilagare impazzito di contraffazione di notizie.
Gli obiettivi di chi sforna fake news? Tantissimi, manipolare la verità dei fatti avvenuti o screditare/osannare un personaggio pubblico a fini elettorali, politici, commerciali.
Tutti gli inviati di Striscia sono partiti in varie occasioni in battaglia, contro bufale e affini. Vi ricordate quando nel 1991 il tg satirico di Antonio Ricci smascherò un incredibile tarocco d’Oltreoceano? Striscia la notizia mostrò ai telespettatori che durante un servizio sulla prima guerra del Golfo un corrispondente di un’autorevole testata statunitense, nientemeno che la Cnn, si presentava in redazione con una maschera antigas. Il giornalista faceva il suo collegamento pieno di pathos accanto a colleghi che continuavano a lavorare tranquillamente senza maschera…
Un servizio come quello del tg satirico di 34 anni fa porta con sé ancora oggi tutto il suo carico di attualità. In questo inizio d’estate 2025 in cui si accendono nuove micce di conflitti e crisi internazionali, molti esperti sottolineano come l’uso distorto di notizie produca disastri. Edoardo Greppi, professore emerito di Diritto internazionale all’Università di Torino, in un’intervista su Avvenire ha ricordato che sulle fake news la storiografia è già nutrita. «Già Joseph Goebbels, ministro della propaganda nazista, riuscì a ingannare tutti sul numero delle vittime del bombardamento di Dresda». E quando nel 2003 il segretario di Stato Usa Colin Powell «esibì la fialetta di antrace alle Nazioni Unite per spiegare il pericolo rappresentato dall’Iraq di Saddam Hussein» di fatto quell’intervento dalle grandi conseguenze si rivelò basato sostanzialmente su notizie false. Già nei mesi successivi si scoprì che gran parte delle ricostruzioni presentate ai membri del Consiglio di sicurezza erano scorrette: non c’erano laboratori mobili né enormi arsenali di armi di distruzione di massa.
E in Italia? Beh, all’inizio degli anni Duemila furoreggiavano le sale vuote spacciate per piene…
Nel settembre 2003 il Tg1 mostrò la sala dell’assemblea Onu gremita, durante l’intervento dell’allora presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi, mentre nelle immagini del Tg4 appariva deserta. L’ironia di Ezio Greggio dal bancone di Striscia la notizia: «Il Tg1 è riuscito ad essere più lecchino di Emilio Fede, cosa definita dagli scienziati “evento impossibile”».
Come accennato in quello stesso servizio di Striscia, il 5 aprile 2001 a Palazzo Chigi c’era invece Giuliano Amato e ancora una volta il Tg1 mostrò una sala colma di ospiti mentre parlava Francesco Rutelli, all’epoca leader dell’Ulivo. Ma la location era in realtà quasi deserta. E il nostro Valerio Staffelli tempo dopo consegnò il Tapiro all’ex sindaco di Roma…
Che si tratti di fatti raccontati dalle istituzioni oppure da perfetti sconociuti, il tema è stato caldissimo anche quest’anno. E la nostra Rajae Bezzaz ci ricorda che i social spesso sono la prima fonte di informazione per i più giovani. Non solo su concerti, moda o serie tv ma anche riguardo a fatti di carattere sociale e politico. Mark Zuckerberg a inizio 2025 tra l’altro ha annunciato l’abolizione negli Usa del fact checking, il controllo dei fatti. Ma le persone sanno come distinguere le fake news dalle notizie vere? Sentiamo….