Qualche tempo fa Striscia con il nostro Max Laudadio si era occupata del caso di una società di autonoleggio, portando alla luce la singolarità dell’offerta che prevedeva l’acquisto di un’auto, anche di un valore molto alto, a costo zero o quasi.
Il sistema di vendita sembrava avere una struttura piramidale: si entrava in un gruppo con una quota d’ingresso e poi si poteva salire di livello convincendo altre persone a entrare nello stesso gruppo, naturalmente al livello inferiore. Uno schema che prometteva forti guadagni ai primi investitori a discapito di quelli nuovi, che diventavano così le reali vittime della truffa.
La società era stata al centro di indagini penali già qualche anno fa: allo “schema” raccontato in precedenza avevano aderito circa 23mila persone, con cifre che si aggiravano intorno ai 10 milioni di euro. Nel 2017 anche l’Antitrust, a chiusura di un procedimento istruttorio, aveva segnalato la natura ingannevole di questo sistema.
L’azienda aveva sporto una denuncia per diffamazione contro Max Laudadio, già archiviata in prima istanza e per la quale si è deciso di andare in appello. “Si contesta la diffamazione a mezzo stampa perché nei servizi avrebbe esorbitato dai limiti della critica legittima, usando toni fuori misura.”, è la versione della società tedesca.
Va segnalato, infatti, che la Procura di Varese, una volta ricevuta la denuncia, ha indagato stabilendo che Laudadio non avesse commesso nessun reato, chiedendo l’archiviazione della sua posizione al gip. Dopo l’opposizione della società tedesca si sono aperte delle nuove indagini, ma la Procura ha chiesto nuovamente l’archiviazione.