È finita l’attesa per la pellicola della regista candidata all'Oscar Greta Gerwig, con Margot Robbie e Ryan Gosling. A noi, però, fa Barbie tornare alla mente l’invettiva del Beppe Grillo di Sergio Friscia, che impersona nell’occasione per la prima volta il celebre comico.
Greta Gerwig, già autrice di Lady Bird e Piccole donne, aveva un compito difficile: come rendere attuale e anche un po’ femminista la bambola più famosa del mondo e il suo universo rosa confetto? L’idea che hanno avuto la regista e Noah Baumbach, che ha scritto con lei la storia, è semplice, ma efficace. Dopo essere stata espulsi da Barbieland in quanto bambole meno che perfette, Barbie e Ken partono per il mondo reale per trovare la vera felicità. «Credo che Barbie sia potenzialmente femminista – ha detto Gerwig – ma non nego che è piena di contraddizioni. Penso che questo sia ciò che la rende interessante: se ne discute da 64 anni». E come non pensare allora a quel servizio del 1° febbraio 2011 in cui l’attore e inviato Sergio Friscia ha esordito a Striscia la notizia nei panni del comico Beppe Grillo?
Barbie, una perfezione irraggiungibile
Grillo/Friscia, circondato da bambole dall’aspetto adulto e dai loro accessori (la villa, la piscina, l’auto di lusso, gli abiti e i complementi di ogni genere), sostiene a gran voce che i genitori che regalano alle proprie figlie questo genere di giochi danno un pessimo esempio. Questi modelli femminili spingono alla ricerca di una perfezione irraggiungibile, di una bellezza effimera e consumista. In studio, Ezio Greggio sottolinea che quello proposto è un inedito Beppe Grillo, il più grande polemista d’Italia, e che il suo messaggio estremizzato deve essere inteso come un invito alla riflessione per tutti.