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D’Alema e le trattative per la vendita di armi alla Colombia: il caso documentato da Striscia

D’Alema e le trattative per la vendita di armi alla Colombia: il caso documentato da Striscia

D’Alema e le trattative per la vendita di armi alla Colombia: il caso documentato da Striscia

Massimo D’Alema ospite a Realpolitik su Rete 4 dichiara che Berlusconi gli aveva offerto di condurre una trasmissione su Mediaset. Notizia rilanciata oggi su La Stampa da Luca Bottura nella sua rubrica Minimum Pax.
Ma la verità è che Baffino, suo malgrado, è già stato protagonista in un programma di Canale 5: Striscia la notizia! Non è dato sapere quanto piacere gli abbia fatto essere per anni sotto i riflettori del tg satirico di Antonio Ricci per lo scandalo della tentata vendita di armi alla Colombia. Il presunto intermediario dell’affaire risultava essere proprio Massimo D’Alema: l’inchiesta è stata portata avanti con tenacia da Pinuccio.
La Colombia avrebbe dovuto spendere 4 miliardi di euro in armi e D’Alema avrebbe proposto come azienda fornitrice Leonardo, che è a partecipazione statale. E chi era l’AD di Leonardo? Alessandro Profumo, ex presidente Monte dei Paschi di Siena e già amministratore delegato di UniCredit. Già da subito saltano all’occhio particolari strani: innanzitutto Profumo aveva sostenuto la Fondazione di Massimo D’Alema e in secondo luogo, per legge, per questi accordi non ci dovrebbero essere intermediari. Il primo servizio è del 3 marzo 2022.

Per la prima volta si sente la voce dell’interlocutore dell’ex premier D’Alema: Edgar Ignacio Fierro Florez, nome di battaglia Don Antonio. Si tratterebbe di un ex comandante di un gruppo paramilitare di estrema destra coinvolto anche nel narcotraffico, già condannato a 40 anni di carcere per vari reati, compresi alcuni omicidi.

Spuntano clamorosi documenti che proverebbero una videocall, poi saltata, con vari attori colombiani e italiani…

L’affare da 4 miliardi dovrebbe prevedere una commissione di 80 milioni di euro per i mediatori. L’ inviato mostra un documento clamoroso, che conferma come Leonardo fosse a conoscenza dell’intermediazione di D’Alema.

L’intervista integrale di Pinuccio a Emanuele Caruso, uno dei protagonisti del tentativo di vendita di armi del “Colombiagate“.

Il capo della comunicazione di Leonardo, rilasciò alcune dichiarazioni sulla questione definendo D’Alema “un millantatore”. L’inviato di Striscia, però, estrae dal suo archivio una mail che prova il contrario.

Il direttore generale Navi militari di Fincantieri è stato sospeso dal suo incarico dopo l’inchiesta di Striscia che ha mostrato in esclusiva la foto del manager all’incontro di Bogotà. E l’inviato svela nuovi messaggi inediti (30 marzo 2022).

Audizione in Senato di Alessandro Profumo, ex AD di Leonardo SpA: Profumo ha ammesso il coinvolgimento di Massimo D’Alema nella trattativa. Secondo l’ex banchiere non aveva però alcun mandato, per trattare per conto di Leonardo, e non avrebbe guadagnato niente dall’affare. Dichiarazioni in contrasto con le intercettazioni.

A questo punto emerge che anche Cassa Depositi e Prestiti è coinvolta nell’affare italo-colombiano.

L’inviato di Striscia mostra per la prima volta una lettera che smentisce quanto dichiarato dall’ex premier: in un’intervista sosteneva che l’inchiesta aveva danneggiato le aziende italiane Leonardo e Fincantieri.

Nonostante i numerosi retroscena e documenti mostrati, la Rai e la maggior parte della stampa italiana continuano a ignorare la cosa.

La vicenda ha avuto una svolta giudiziaria e l’ex premier sembra essere un po’ smemorato sulla vicenda.

Pinuccio riprende l’inchiesta: Victor Ballestas, giornalista investigativo colombiano, mette in fila i nomi coinvolti nella vicenda.

Pinuccio torna a occuparsi del caso della fallita vendita di armi. E il giornalista Gerardo Reyes Copello di Univision parla di una presunta connection con gli Stati Uniti il 25 ottobre 2023.

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