Il giovane Consulente Scientifico di Striscia, Eric Barbizzi, concentra la sua attenzione sulle gomme da masticare, che rappresentano il secondo rifiuto più comune presente sulla Terra, dopo i mozziconi di sigarette. Ogni anno verrebbero vendute 560.000 tonnellate di chewing-gum, pari a un giro d’affari di cinque miliardi di dollari. Le prime tracce di un simile uso della gomma naturale, riferisce Barbizzi, risalgono ai Maya, i quali circa 2.000 anni utilizzavano allo scopo il lattice estratto dalla corteccia di una pianta tropicale sempreverde, la Manilkara zapota, detta anche “chicle”, da cui deriva il termine italiano “cicca”.
Le gomme da masticare commercializzate al giorno d’oggi, però, fatte alcune eccezioni, non sono di origine naturale, ma vengono prodotte con polimeri sintetici, non biodegradabili, aromatizzati e zuccherati. Sicuramente profumano l’alito e possono essere utilizzate quando si è impossibilitati a lavarsi i denti con spazzolino e dentifricio, o per la somministrazione di farmaci, ma, nonostante alcuni pregi, molte delle più diffuse gomme da masticare non sono per nulla ecologiche, perché sono fatte comunque di plastica e, come tutte le plastiche, inquinano, circostanza evidenziata da un articolo datato 2 novembre 2011, tratto dalla rivista “Focus”: “Cicche: se sa di menta non vuol dire che è verde. State masticando una cicca? Attenti a dove la buttate. La rimozione delle gomme appiccicate al marciapiede può avere un considerevole impatto ambientale”.
Infatti, la stragrande maggioranza dei chewing-gum non va a finire nei cestini della spazzatura, ma viene gettata a terra, appiccicata su muri, alberi, panchine, sotto i banchi di scuola. Toglierli dai supporti dove sono stati appiccicati, non è per nulla facile, oltre a essere parecchio costoso e molto inquinante. Per farlo, è necessario impiegare sostanze chimiche e disinfettanti, oltre a un potente getto d’acqua, che in parte le polverizza, facendole finire nelle fogne, quindi nelle acque reflue, di conseguenza nei mari, nei pesci e infine sulle nostre tavole. A Singapore, sull’estrema punta meridionale della penisola malese, il problema ha raggiunto livelli tali che, per arginarlo, la vendita di chewing-gum è consentita solo in farmacia e dietro ricetta medica. Inoltre, le sanzioni per chi le getta per terra possono raggiungere i 500 dollari.
Anche in Italia è vietato buttarli per terra, come si legge sul sito NOI Consumatori: “Multe salate per chi getta a terra mozziconi di sigaretta e chewing-gum” (29 dicembre 2015). Disperdere le gomme da masticare nell’ambiente, evidenzia infine Barbizzi, è anche uno spreco. Infatti, in altre parti del mondo vengono riciclate, raccogliendole in appositi contenitori e trasformandole in vari oggetti di uso quotidiano, come suole di scarpe, stivali in gomma o infradito, imballaggi e molto altro ancora.