Nel servizio in onda questa sera (Canale 5, ore 20.35), Striscia la notizia e Moreno Morello indagano sulla U-Mask Model One, “antenata” della contestata mascherina amata dai vip.
La U-Mask Model One veniva presentata come “una mascherina FFP2 a cui è stato aggiunto il bio-layer che la rende utilizzabile fino a 200 ore”. La verità – per stessa ammissione della fondatrice dell’azienda Betta Maggio – è che U-Mask acquistò da BLS (società che produce FFP2 certificate) una sezione filtrante certificata, facendovi aggiungere uno strato aggiuntivo intriso del fantomatico bio-layer, di cui BLS non conosceva la composizione. Lo strato misterioso – secondo l’azienda – avrebbe conferito una maggior durata a U-Mask Model One, rendendola riutilizzabile per 200 ore e superando così di slancio le altre FFP2 presenti in commercio.
Con una differenza, però: i DPI devono superare il vaglio di un organismo notificato che controlla 18 requisiti previsti dalla norma di riferimento, mentre U-Mask Model One, come già successo per la Model Two, è stata dichiarata conforme sulla fiducia e consigliata dalla startup anche per un impiego in ambienti contaminati.
Il tg satirico di Antonio Ricci ha iniziato a indagare a dicembre 2020 sulla vicenda U-Mask, mascherina paragonata dall’azienda che la produce ai dispositivi di protezione individuale (FFP2 o FFP3), ma che avrebbe in realtà una capacità di filtrazione sotto la soglia prevista per legge e inferiore a quella di una comune chirurgica da 50 centesimi. Il laboratorio Clodia di Bolzano, che ha certificato la capacità di filtrazione di U-Mask, è attualmente sotto sequestro dei Nas. La Procura di Milano ha aperto un’indagine.