Durante il TG5 delle 20 la giornalista e conduttrice Elena Guarnieri ha pronunciato parole chiare e vibranti diventate subito virali sul web. «Nascere maschi è nella natura, è diventare uomini che è molto complicato, molto difficile e questo riguarda davvero tutti, noi genitori, la scuola, le istituzioni, siamo tutti coinvolti».
Riflessioni universali – e al contempo personali – che hanno apparentemente sospeso per qualche minuto il flusso delle notizie ma che in realtà sono entrate dentro la notizia con un alto grado di realismo.
Una presa di posizione netta dopo l’esplosione di uno scandalo alla luce del sole. Sul forum online Phica.eu, attivo da ben vent’anni, moltissimi utenti condividevano immagini di donne apostrofandole con commenti sessisti, immondi, violenti. I profili femminili sulla piattaforma citata sono diventati inaccessibili solo il 27 agosto scorso ma sono tante le donne che hanno scoperto le proprie foto sul forum, dalla premier Giorgia Meloni alla leader del principale partito di opposizione Elly Schlein, da Chiara Appendino a Licia Ronzulli, dalle ministre Anna Maria Bernini e Daniela Santanchè alle ex ministre Mara Carfagna e Marianna Madia: il sito aveva 800 mila utenti e 10 milioni di messaggi scritti.
«A questo punto permetteteci una riflessione – ha detto Guarnieri in diretta -: ci viene da chiedere se chi pubblica certe foto oscene, certi commenti a dir poco volgari e sessisti, pensa al fatto che quella roba possa finire nella mani di un figlio, magari di un adolescente, magari come è capitato anche a qualcuna di noi. Ci viene anche da chiedere, come sia possibile che siano proprio i fidanzati, i mariti, a usare il corpo delle proprie compagne, dandolo letteralmente in pasto a certi siti scabrosi» ha proseguito la giornalista a proposito dei siti sessisti. Mentre gli investigatori sono al lavoro per definire le responsabilità degli amministratori e di chi ha postato frasi non solo oscene ma che istigavano a commettere reati, come la violenza sessuale, le reazioni sul web sono innumerevoli, nel mondo del giornalismo, della scuola, dell’educazione.
«Ovviamente, noi donne giornaliste, noi donne dello spettacolo, donne delle istituzioni, abbiamo sempre un modo per difenderci, ma non è così per tutte le donne, che possono anche non reggere alla vergogna di vedersi denudate, di sentirsi abusate verbalmente, ed è a loro che noi dobbiamo pensare» ha aggiunto la conduttrice del TG5 (quasi un migliaio i commenti degli utenti finora).
Dopo il gruppo Facebook “Mia moglie”, chiuso a seguito delle segnalazioni, viene a galla una realtà eterogenea di siti pieni di immagini prese senza permesso, usate per innescare commenti sessualmente espliciti e deepfake in cui i corpi delle donne vengono spogliati con l’intelligenza artificiale.
Ma rispetto al tentativo di degradare il ruolo di donne impegnate nel lavoro a puro oggetto sessuale, come commento al suo stesso video su Instagram, dove è seguita da quasi 150mila persone – ha aggiunto: «Il problema non sono solo i siti che pubblicano foto e commenti deliranti. Ricordo un “giornalista” (non gli farò pubblicità) scrivere di me una frase immonda e un “simpatico” trapper da 1k di follower appellarmi con una frase irripetibile. E anche oggi leggo commenti del tipo: “proprio lei, chissà con Berlusconi”. Cervelli piccoli non evolveranno mai. Per fortuna, a fronte di pochi omuncoli, ci sono tanti uomini veri».