News

Prosegue l’inchiesta di Striscia sugli sprechi in Rai: il caso “Rai Istituzionale”

Prosegue l’inchiesta di Striscia sugli sprechi in Rai: il caso “Rai Istituzionale”

Prosegue l’inchiesta di Striscia sugli sprechi in Rai: il caso “Rai Istituzionale”

Questa sera, Pinuccio prosegue l’inchiesta sui conti della Rai e, in particolare, sulla gestione della tv di Stato – indebitata per oltre 275 milioni di euro – da parte dell’ad Fabrizio Salini.

Striscia accende i riflettori su “Rai Istituzionale”, un altro canale che – con “Rai English” – avrebbe in comune il curioso destino di essere stato lanciato da Salini circa un anno fa e poi chiuso pur non avendo mai trasmesso nulla.


Anche in questo caso, l’ad di viale Mazzini aveva nominato un nuovo direttore: inizialmente Fabrizio Ferragni – lo stesso a cui è stata affidata “Rai English” – e poi Luca Mazzà, retribuito per dirigere un canale che aveva suscitato già in partenza polemiche sulla sua reale utilità, in quanto “doppione” del già esistente “Rai Parlamento”. E per il quale, a ora, sarebbe già stato speso circa un milione di euro.

In sostanza, Salini vorrebbe arginare l’emorragia dei conti Rai chiudendo due canali che non solo ha creato lui stesso poco più di un anno fa, ma che di fatto non hanno mai trasmesso niente. Una proposta che trova la dura replica di Massimiliano Capitanio, segretario della Commissione parlamentare di Vigilanza: «Rai English e Rai Istituzionale fanno parte di una programmazione Rai che non può certo essere cambiata con un comunicato stampa di Salini. C’è un preoccupante deficit, per il quale abbiamo chiesto di intervenire sulla gestione degli immobili e sul taglio di alcuni contratti faraonici. Proveranno a chiedere anche altri fondi: o si danno più soldi alla Rai o si mette mano al personale, rischiando migliaia di esuberi».

Il servizio completo sarà trasmesso stasera, mentre il tg satirico e il suo inviato continueranno a indagare.

Ultime News

tutte le news

Potrebbero interessarti anche...

vedi tutti
Matera, i concerti nella Cava (già venduti) ancora a rischio

Matera, i concerti nella Cava (già venduti) ancora a rischio

Dopo la denuncia di Striscia, la Regione Basilicata ha dato l'ok ai concerti alla Cava del Sole di Matera. Ma i live di Mika, Placebo, Lazza, Sfera Ebbasta, Tananai, Gianni Morandi, Articolo 31 e altri - per cui sono già stati venduti i biglietti - sono a rischio: devono essere distanziati di 5 giorni l'uno dall'altro, per non disturbare gli uccelli lì presenti. Peccato che siano fissati in alcuni casi in giornate consecutive.

Matera, biglietti dei concerti in vendita senza autorizzazione

Matera, biglietti dei concerti in vendita senza autorizzazione

Pinuccio è nella città lucana per il caso della Cava del Sole, dove i concerti di Mika, Placebo, Lazza, Sfera Ebbasta, Tananai, Gianni Morandi e Articolo 31 (e altri) rischiano di saltare. Peccato che i biglietti siano già stati venduti. Il luogo dove sono previsti questi eventi è in una zona protetta speciale per cui è necessaria un'autorizzazione particolare della Regione Basilicata, ovvero la valutazione di incidenza ambientale, che a oggi non è ancora arrivata.

Varato il

Varato il "Decreto Fuortes", un'altra poltrona per l'ad Rai

A Rai Scoglio24, Pinuccio indaga su quello che sarà ricordato come il “Decreto Fuortes”: l’attuale amministratore delegato Rai Carlo Fuortes potrebbe prendere la direzione a Napoli, del Teatro San Carlo. «Peccato che il San Carlo un sovrintendente ce l’abbia già: Stephane Lissner», spiega Pinuccio. Che aggiunge: «Il Consiglio dei Ministri ha varato un decreto che prevede il pensionamento dei sovrintendenti lirici stranieri (prima valeva solo per gli italiani) che hanno superato i 70 anni di età». Una norma che “taglierebbe” fuori proprio il 70enne Lissner.

Troppi debiti e spese per gli esterni, sciopero Rai il 26 maggio

Troppi debiti e spese per gli esterni, sciopero Rai il 26 maggio

Pinuccio di Rai Scoglio24 ci aggiorna sugli ultimi sviluppi del caso Rai: i sindacati hanno indetto uno sciopero generale di tutti i dipendenti per protestare contro la gestione della Tv di Stato, che ha accumulato più di mezzo miliardo di debiti. Sotto accusa, i tanti appalti esterni. Ci sono programmi, come "Non sono una signora", lo show delle drag queen con Alba Parietti, che sono costati parecchio e non vanno neppure in onda.