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Striscia replica a Io Donna

Striscia replica a Io Donna

Striscia replica a Io Donna

Gentile redazione,
abbiamo letto sull’ultimo numero di Io Donna l’articolo di Antonella Baccaro in cui la giornalista scrive: “Non era ancora l’epoca del politicamente corretto e sul piccolo schermo le ragazze del Drive In, emblema dell’avvento della tv commerciale, si prestavano a essere un puro ornamento, sbertucciate dalle ragazze-coccodè di Renzo Arbore”.

Baccaro, forse allo scopo di supportare la sua tesi con una fantasiosa dietrologia, conferisce alle “scodinzolanti” Ragazze Coccodè di Renzo Arbore un significato particolarmente ermetico e mai, peraltro, riscontrato da altri. Si trattava, molto più semplicemente, di ragazze che a Indietro tutta! ballavano con costumi da galline, dimenando sensualmente le terga al solo fine di accalappiare l’interesse del pubblico: loro sì “un puro ornamento”. Oppure confonde le ragazze del Drive In con le Spogliatelle di Cocco (programma in prima serata che vantava come assistente di produzione Laura Boldrini), o con le fanciulle che nella trasmissione Fate il vostro gioco, condotta da Fabio Fazio, cantavano “Sono la tua fiche, la tua bella fiche. Gettami sul tavolo, mostrami i tuoi numeri”.

Nel rivoluzionario varietà di Antonio Ricci le ragazze del Drive In (ballerine di fila molto più vestite delle Donnine di Macario e delle acrobate di qualsiasi circo) prendevano la parola e facevano battute, tra l’altro interpretando testi scritti da una donna, Ellekappa. E non di rado recitavano la parte delle tipe toste, schiaffeggiando chi le importunava e schiavizzando, all’occorrenza, i loro colleghi maschi. Le Ragazze fast food erano un’iperbole: figure retoriche viventi, caricature al pari del paninaro, del bocconiano o del dott. Vermilione. Essendo parodie è evidente che prendessero spunto da altro, ma le tette nude, “puramente ornamentali”, erano altrove. Anche nei canali Rai (pre-Drive in) dove si potevano contemplare le tette di Rosa Fumetto ne Il cappello sulle 23, di Barbara d’Urso in Stryx, di Ilona Staller in C’era due volte o quelle delle ballerine del Crazy Horse, del Moulin Rouge su Odeon, etc. etc.

Prima di Drive In, inoltre, non si erano mai viste tante comiche nello stesso programma: da Margherita Fumero a Syusy Blady, da Olga Durano a Johara, da Caterina Sylos Labini a Luciana Turina e Antonia Dell’Atte. Una piccola grande rivoluzione che suscitò l’attenzione anche di Maria Novella Oppo, tanto che ne scrisse sull’Unità. Un cambiamento sociale e culturale che recentemente, a 40 anni di distanza, è stato celebrato con convegni in prestigiosi atenei italiani, dall’Università Cattolica di Milano alla Sapienza di Roma. 

Ringraziamo per l’attenzione e consigliamo la visione del documentario di Luca Martera Drive In: l’origine del male.

Cordiali saluti

L’Ufficio stampa di Striscia la notizia
(e del sempre più ringalluzzito Drive In)

Puoi trovare questa precisazione sulle pagine di Io Donna in edicola oggi, venerdì 28 novembre 2025.

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