Questa sera a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20:35) prosegue l’inchiesta di Francesco Mazza sui rapporti non sempre chiari tra giornalismo e mondo del web. Partendo dal caso dello “pseudo guru” Marco Petralia, accusato da molte persone di essere costato loro la perdita dei risparmi, l’inviato ha scoperto l’esistenza di quello che pare essere un sistema adottato da molte testate giornalistiche nazionali (e sfruttato da questi “pseudo guru” per costruirsi una credibilità online): pubblicare interviste in cambio di soldi, ma senza avvisare chiaramente i lettori che si tratta di pubblicità.
Nel servizio in onda stasera l’inviato mostra che Marco Petralia sul suo sito sfoggia, tra le altre, anche un’intervista pubblicata sul sito del quotidiano la Repubblica dove il testo appare impaginato proprio come quello di tutte le altre interviste presenti su Repubblica.it, non avvisando in modo chiaro i lettori che si tratta di un contenuto a pagamento. Dopo aver preso visione della situazione portata alla luce da Striscia, il gruppo editoriale Gedi (editore di Repubblica.it) ha ringraziato l’inviato ed è intervenuto tempestivamente inserendo la dicitura “Comunicazione pubblicitaria” in cima all’articolo in questione.
Un’altra testata online molto seguita su cui compare un’intervista di Petralia è Tgcom24. L’intervista a lui e a un altro “pseudo guru”, Aydin Vahabov (già al centro di un’inchiesta di Striscia), appaiono entrambe nella pagina intitolata “Social people” che, da quanto riferisce l’inviato, si tratterebbe, con ogni probabilità, di una sezione con articoli a pagamento. Anche in questo caso non è segnalato da nessuna parte che si tratta di pubblicità.
Il direttore Paolo Liguori, contattato sul tema giorni fa dall’inviato di Striscia, al momento non ha rilasciato alcuna dichiarazione.
Il servizio completo andrà in onda questa sera a Striscia la notizia.