A distanza di quasi un anno dall’inizio dell’inchiesta di Striscia la notizia e nonostante il ministero della Salute abbia disposto il ritiro di circa due milioni di pezzi non conformi, il tg satirico continua a ricevere segnalazioni di genitori ai cui figli a scuola vengono ancora oggi consegnate mascherine “difettose” prodotte da FCA. Mascherine che i ragazzi, nei giorni scorsi, stavano per indossare.
Striscia ha fatto testare tre lotti di questi nuovi dispositivi da un laboratorio specializzato che ne ha rilevato la non conformità. E a Moreno Morello sorge un dubbio: «Gli accertamenti che il ministero ha chiesto a FCA riguardano solo i due modelli già individuati da Striscia o tutti i lotti prodotti e distribuiti alle scuole?»
Visto che le mascherine hanno il logo della Presidenza del Consiglio dei ministri, che le ha pagate a FCA, la domanda viene girata a Palazzo Chigi, che però risponde con una nota ufficiale in cui “declina ogni commento per il rispetto del procedimento in corso”.
E che fine hanno fatto le inchieste che alcune procure, tra cui quella di Savona e quella di Torino, hanno aperto circa dieci mesi fa sulle mascherine FCA? Possibile che ancora non abbiano prodotto alcun test sulla conformità? Tutto tace.
Sembra che la vicenda stia assumendo i contorni del “segreto di Stato”, ma Striscia la notizia e Moreno Morello continueranno a vigilare (e a testare le mascherine) per venire incontro alle richieste di aiuto di studenti, genitori e scuole.