Mezzo secolo di battaglie per la tutela dell’ambiente, e quindi di noi esseri umani, sono state portate avanti dal Fai e sono state celebrate questa mattina al Teatro alla Scala di Milano con un convegno dal titolo Un civile servizio. E Antonio Ricci, uno dei protagonisti della tavola rotonda, per l’occasione ha creato una metaforica e azzeccata sintesi della questione dibattuta. «Striscia la notizia si è sempre occupata dei più deboli e cosa c’è di più debole dell’ambiente? Per difenderlo dobbiamo essere spietati, velocissimi e coraggiosissimi, alla vietcong!». Sul palco dello storico teatro del Piermarini l’ideatore di numerosi programmi tv e di libri come Striscia la tivù e Me tapiro ha legato lo spirito del tg satirico all’essenza della salvaguardia di tutto ciò che è più prezioso e delicato, come riporta anche l’Ansa.
Ricci ha ricordato ai quasi 1600 delegati del Fondo per l’Ambiente italiano arrivati da tutta Italia la sua battaglia contro il progetto speculativo che mirava a costruire quattro grattacieli ad Albenga, in Liguria, poi sfumato proprio grazie a questo intervento e all’opposizione dei cittadini. «Stavano per costruire quattro grattacieli nel centro storico, quadrato, che è circa 200 metri per 200: torri alte il doppio di quelle medievali di Albenga. Io ho sentito di pancia la necessità di coinvolgere Marco Magnifico». Il presidente del Fai, che ha moderato il convegno, ha sottolineato più volte che Ricci passerà alla storia, più ancora che per Striscia la notizia, per il suo impegno a difesa dell’ambiente e del patrimonio culturale. Il tg satirico di Ricci dal 1988 si occupa dei più deboli e, rimarca il suo ideatore, «più debole dell’ambiente non ce n’è: gli altri sono molto prepotenti. Chi deve costruire, chi deve imbruttire è molto prepotente, sveglio e “immanicato”. Serve, per contrastarlo, una forza guerrigliera». Bisogna essere coraggiosi, non c’è altra via. «Si va, si colpisce, si disorienta il nemico! La cosa a noi è riuscita, abbiamo bloccato il progetto e non solo. Albenga da quel momento è rinata».
Il presidente del Fai ha tra l’altro citato Antonio Ricci anche in un’intervista uscita sulle colonne de Il Giorno il 7 febbraio: «Ci ha aiutato moltissimo a entrare in tutte le case degli italiani, a far uscire il Fai da quella nicchia, apparentemente molto elitaria». Grazie al tg satirico e anche ai servizi dell’inviato Vittorio Brumotti il discorso di tutela si è allargato, quindi, parlando a platee più ampie.
Stesso discorso per il salvataggio di un capolavoro dell’integrazione tra paesaggio naturale e architettura: Villa della Pergola. «Sono di una generazione che voleva salvare il mondo – ha ricordato Ricci col sorriso –, quindi per me salvare il giardino era un’operetta!». Ad Alassio c’era chi voleva edificare 42 unità abitative dentro «l’ultimo rimasuglio di parco inglese della Liguria. Non è che puoi far finta di niente. Ti esce da dentro, dalla tua formazione».