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Antonio Ricci risponde a L’Espresso a proposito dei fuorionda

Antonio Ricci risponde a L’Espresso a proposito dei fuorionda

Antonio Ricci risponde a L’Espresso a proposito dei fuorionda

Questa precisazione, con richiesta di pubblicazione, è stata inviata a L’Espresso il 9 ottobre scorso. Dopo numerose sollecitazioni, una precisazione molto più breve esce sul giornale di domenica 11 novembre: noi pubblichiamo qui la nostra replica integrale all’articolo.

Cara Beatrice Dondi,

la sua ultima rubrica “Hovistocose” pubblicata sull’Espresso, dal titolo “Eredità pesante”, contiene alcune imprecisioni.
Non è vero che Insinna in quella stagione dispensasse record di ascolti: Affari tuoi perse regolarmente contro Striscia la notizia, tanto che venne chiuso, proprio per gli ascolti deludenti, ben prima che il tg satirico di Antonio Ricci trasmettesse i primi fuorionda. Lo dicono i dati Auditel e lo conferma il calendario. L’ultima puntata di Affari tuoi, infatti, va in onda venerdì 17 marzo 2017, mentre Striscia la notizia trasmette il primo fuorionda solo il 23 maggio 2017.
Quanto ai dati Auditel, prima ancora del flop contro Striscia, c’era stato il fallimento di Il grande match, la trasmissione sugli Europei di calcio, di cui Aldo Grasso ha scritto sul Corriere della Sera: «C’è uno in camicia bianca, scalmanato, che parla come un ossesso, non la smette mai e tratta i suoi ospiti come fossero dei pacchi da aprire». E, ancora, Dieci cose, il varietà del sabato sera di Raiuno che ha raggiunto la media molto poco lusinghiera dell’11,49% di share. Come ha scritto Nanni Delbecchi su Il Fatto Quotidiano, «Dieci cose si è rivelato un elefante (nei costi), ma anche un topolino (negli ascolti)».

Striscia si occupò di Insinna, due mesi dopo la chiusura di Affari tuoi, solo quando a Cartabianca si tenne una sorta di santificazione del bravo presentatore. Facendo leva su effettacci retorici da pelle d’oca (indimenticabile la frase “Voglio vivere in un Paese gentile”) Insinna conquistò il salotto di Bianca Berlinguer: Michele Emiliano si dichiarò entusiasta e pronto ad arruolarlo nel Pd. Il giorno dopo, sui giornali, Insinna era già il futuro leader della sinistra. Fu allora, a proposito del “Paese gentile” e per evitare ulteriori sventure alla sinistra, che il tg satirico di Antonio Ricci trasmise il famoso fuorionda.

Tra l’altro il servizio di Striscia di mercoledì 31 maggio 2017 dimostra chiaramente le vere ragioni dell’ira di Insinna: nulla a che vedere con un comprensibile (anche se non scusabile) “sbrocco” in un momento di stress, ma l’evidente rabbia per un “taroccamento” non riuscito del risultato finale del programma. Come è noto, la numerologia è sempre stata ad Affari Tuoi la chiave per il tarocco: per pilotare le puntate bisogna conoscere i numeri fortunati degli ignari concorrenti, che gli autori abilmente si fanno dire durante il provino. Il numero fortunato della signora della Valle D’Aosta è il 7. E quella sera, casualissimamente, proprio nel pacco sette ci sono 150.000 euro. A questo punto i responsabili del programma sono fiduciosi che il pacco ricco con il numero fortunato rimarrà fino al termine della puntata, spettacolarizzando il finale e facendo crescere gli ascolti. Ma la signora rovina tutto accettando l’offerta di 45.000 euro della dottoressa. La puntata a questo punto è rovinata. Nel fuorionda Insinna dice cosa avrebbero dovuto fare i responsabili del programma: interrompere la registrazione e convincere la concorrente valdostana («nana di m…») a rifiutare l’offerta della dottoressa, anche con la violenza («La si porta di là, la si colpisce al basso ventre e dici: “Adesso tu rientri e giochi! Perché è Raiuno non è Valle D’Aosta News. Mor…cci tua!”»). Insomma, si doveva costringere la concorrente a rientrare in gioco per salvare il finale acchiappa ascolti.

A proposito di quello che lei ritiene “un risentimento viscerale e insensato” nei confronti del conduttore, segnaliamo che i fuorionda trasmessi da Striscia la notizia nei servizi su Flavio Insinna non erano registrati all’insaputa del conduttore. In studio, infatti, Insinna invitava, con l’arroganza di chi si sente protetto dall’alto, pubblico, maestranze, collaboratori a fare quello che volevano con la Rai: «Per me potete mandà i video, i telefonini, le cose, quello che ve pare. Per me potete mandare i messaggi a Leone (allora direttore di Rai1, ndr.), alla Rai, dicendo “è cattivo”, fate come vi pare. Siete solo dei sorci che parlate dietro». Il conduttore dei pacchi dimostrava così di sapere benissimo che c’era chi registrava, chi si lamentava con viale Mazzini, chi era infastidito dalla sua violenza verbale. Oltre ai “concorrenti diversamente alti” sono loro, più che Insinna, le vere vittime in questa storia.

Lei poi sostiene che “ci furono le scuse, i pugni sul petto…”: la verità, invece, è che Insinna non si è mai scusato con la concorrente che ha offeso. A dimostrazione di questo, ecco il dialogo tra Insinna e Bianca Berlinguer a Cartabianca martedì 30 maggio 2017: Bianca Berlinguer: «Tu l’hai mai sentita al telefono quella signora, poi?». Flavio Insinna: «No». B.B.: «Quindi non sai se lei, come dire, accetterà le tue scuse o non le accetterà? No… Non hai provato neanche a telefonarle…». F.I.: «Credo di essere stato perdonato da nostro Signore quando è salito sulla croce».

Ci scusi, abbiamo cercato di essere il meno prolissi possibile. Il nostro impegno è solo quello di raccontare i fatti così come sono avvenuti e fare in modo che non succeda, come in questo caso, che il troppo tempo passato induca un non auspicabile revisionismo.

Cordialmente

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