Ha annunciato una richiesta di rito abbreviato dinanzi al Tribunale monocratico di Taranto l’ex assessore allo Sviluppo economico ed attuale consigliere regionale del Pd Michele Mazzarano.
L’accusa è quella di corruzione elettorale per la vicenda dello scambio di favori in vista delle elezioni regionali del 2015, portata alla luce da Striscia la notizia.
La prossima data del processo è stata fissata per il 2 ottobre e cercherà di far luce su quanto denunciato dalla nostra trasmissione anche grazie alla testimonianza di Emilio Pastore, anche lui citato in giudizio.
La prima udienza del processo si è tenuta ieri 6 marzo, ricordiamo che la Procura di Taranto aveva emesso decreto di citazione diretta a giudizio per i due imputati, difesi dagli avvocati Fausto Soggia e Marco Pomes.
Mazzarano, per circa otto mesi assessore regionale allo Sviluppo economico, poi dimessosi in seguito ai servizi di Pinuccio, ha sempre respinto le accuse.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti in seguito alle dichiarazioni di Pastore a Striscia, in occasione delle elezioni, Mazzarano promise assunzioni per i figli di Pastore in cambio di voti da parte della sua famiglia e dell’apertura di un comitato elettorale in città per raccogliere consensi.
Ipotesi questa, spiattellata dallo Pastore davanti alle nostre telecamere, che è costata anche a lui, oltre che a Mazzarano, la contestazione del reato di corruzione elettorale.
Le indagini, affidate alla Digos, sono partite circa un anno fa, proprio dopo la messa in onda dei primi servizi di Striscia, a cui Pastore aveva consegnato alcune registrazioni effettuate di nascosto in cui Mazzarano ammetteva di aver fatto assumere uno dei figli dell’uomo alla Ecologica spa, una ditta dell’appalto llva e garantiva il suo interessamento per far assumere anche l’altro figlio.