Il servizio in onda stasera sull’inchiesta “U-Mask” (Canale 5, ore 20.35) accende un faro sul BFE, il coefficiente di filtrazione, il cui test stabilisce la reale performance di una mascherina.
“U-Mask”, pur non avendo mai reso pubbliche le analisi, ha sempre dichiarato fosse del 99.9%, molto lontano da quanto prodotto dagli studi dei laboratori mostrati da Striscia, in media l’80%, secondo cui “U-Mask” filtrerebbe addirittura meno di una comune chirurgica da 50 centesimi.
Pochi giorni fa, dopo un incontro tra Moreno Morello e la fondatrice Betta Maggio, i test sono improvvisamente comparsi sul sito, ma non serve un occhio particolarmente attento per notare un insolito dettaglio: tutte e cinque le prove effettuate hanno dato un risultato identico, 99,0%. Una circostanza che non convince Daniele Barbone, direttore generale del laboratorio di analisi BPSEC: «Riuscire a eseguire cinque ripetizioni della stessa prova e ottenere lo stesso valore fino ai decimali è veramente poco probabile».
L’inviato di Striscia chiede anche a Betta Maggio come sia stato possibile registrare “U-Mask” sul sito del Ministero della Salute prima di realizzare i necessari test sulla mascherina. La risposta della fondatrice è sorprendente: «Avete idea della coda che c’era per fare quegli esami?». Insomma, di fatto “U-Mask” sarebbe stata registrata… sulla fiducia!
In attesa di ulteriori approfondimenti, Striscia la notizia e Moreno Morello continueranno a indagare sulla qualità delle mascherine vendute in Italia.