È stata avvolta dalle fiamme, nella giornata di ieri, la zona protetta della Palude Frattarolo, posizionata nell’area sud del Golfo di Manfredonia, in provincia di Foggia.
Le fiamme, altissime, erano visibili anche dalla strada provinciale San Marco in Lamis – Foggia e hanno distrutto in pochi minuti moltissimi ettari di canneto.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e alcuni volontari per cercare di domare il fuoco, non senza difficoltà, data la carenza di personale.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Manfredonia, Gianni Rotice, preoccupato per la distruzione di: “un’area pregiata di Manfredonia”, aggiungendo come “L’episodio incendiario è un atto che non può lasciarci indifferenti ed essere sottovaluto nella sua assoluta gravità, a cui bisogna rispondere immediatamente e in maniera risoluta con gli interventi più opportuni”.
Sulla stessa linea d’onda anche l’inviato pugliese di Striscia la Notizia, Pinuccio, che in una intervista rilasciata al giornale “Edicola del Sud” non ha nascosto la sua apprensione dato che: “solo nel primo giorno d’estate ci troviamo ad annotare sul taccuino delle cronache del Gargano una decina di incendi con aree come Baia della Zagare sfigurate delle fiamme”.
Con il fenomeno della siccità che si è abbattuto sulla Penisola e con la pioggia che non accenna ad arrivare, gli incendi sono nuovamente un problema per l’Italia che, ogni estate, si trova a dover assistere alla distruzione di moltissimi ettari di terreno.
Solo l’anno scorso, Stefania Petyx, in un servizio di Striscia la Notizia, aveva mostrato la delicata situazione che la Sicilia stava affrontando: oltre 26 mila ettari di terreno andati in fumo avevano spinto il Governo a considerare l’ipotesi di dichiarare lo stato di calamità naturale nella Regione.
L’estate del 2021 è stata difficile per la Sicilia, ma anche per altre Regioni italiane, soprattutto del Sud Italia.
Non solo il caldo intenso, dovuto al cambiamento climatico: tra le cause dei roghi anche l’azione dei piromani, che hanno portato alla perdita di 160mila ettari di territorio sul suolo nazionale che, secondo l’EFFIS (European Forest Fire Information System), risultava essere quattro volte la media di terreno bruciato tra il 2008 e il 2020, con danni economici che ammontavano a 1 miliardo di euro.
In questo quadro, Striscia la Notizia aveva individuato un’eccezione: il Parco Nazionale del Pollino , una piccola oasi senza incendi, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Il responsabile del servizio antincendio del parco, Giuseppe De Vivo, aveva spiegato come il merito fosse del servizio antincendio boschivo e la presenza di vedette all’interno del Parco : da un lato la tempestività negli interventi, dall’altro il controllo capillare della zona avevano permesso di evitare la catastrofe ambientale.
Evitare gli incendi è possibile ma la situazione per l’estate 2022 non promette bene.