C’era un silenzio assordante attorno ai Cpr, rotto a colpi di inchiesta grazie a Striscia la notizia e a Rajae Bezzaz. Nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio i cittadini stranieri che sono irregolarmente in Italia vengono identificati per poi essere rimpatriati: accade anche a cittadini, ex lavoratori, temporaneamente sprovvisti di permesso di soggiorno. Non si tratta quindi di un’eventualità che capita solo a chi aspetta di essere espulso, dopo una pena scontata in carcere.
L’inchiesta di Striscia partita a inizio 2023 ha dimostrato quanto i Cpr rischino di essere “buchi neri” nei quali le cure non sono garantite e nei quali a volte spariscono esseri umani, diritti fondamentali e un sacco di soldi pubblici. Il 20 gennaio 2023 Striscia mostra ai telespettatori un posto che nessuno fino a quel momento ha mai visto in tv, il Cpr di Palazzo San Gervasio in provincia di Potenza. Le immagini parlano da sole: psicofarmaci molto potenti, in particolare il Rivotril, verrebbero usati per sedare gran parte dei giovani ospiti.
Un giovane cubano nel servizio del 3 febbraio 2023 racconta di non aver potuto incaricare della sua difesa un avvocato esterno. Un altro, un cittadino serbo, si rende conto di essersi trovato in un lager, dove le persone sono chiamate non con nomi ma con numeri…
Un testimone riferisce di aver visto uomini ingoiare delle batterie, per farla finita. Ma anche persone che si tagliavano le vene e che, prima di essere soccorse, venivano prese a sberle davanti a tutti.
Rajae nel servizio del 16 febbraio 2023 prova a fare qualche domanda a chi lavora nel Cpr, ma viene invitata ad andare “a zappare”, visto che chi vive in quella struttura starebbe meglio di chi è fuori. Urla strazianti provengono però dall’interno…
Più ospiti-detenuti stanno nel Cpr, maggiore è la possibilità di guadagno per qualcuno.
La valanga di soldi spesi per la detenzione nei Cpr spesso ha una finalità vana: la maggior parte dei detenuti è rilasciata per decorrenza dei termini (servizio del 9 marzo 2023).
C’è chi usa le fascette ai polsi per immobilizzare i trattenuti. Dopo i servizi i Striscia la Procura di Potenza spicca un provvedimento di custodia cautelare per l’ispettore di Polizia che faceva il bello e il cattivo tempo a Palazzo San Gervasio. Il tg satirico ne parla il 9 gennaio 2024
Il 5 febbraio 2024 Striscia mostra le immagini di un immigrato tunisino circondato da una dozzina di persone tra agenti tra Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Davanti a lui c’è l’ispettore che veniva chiamato dagli altri operatori “il mostro”.
Rajae Bezzaz fa ritorno a San Gervasio a primavera 2024 per seguire le tracce lasciate da “un morto che cammina”, un cittadino nigeriano la cui scomparsa è avvolta nel mistero: qui la prima parte del servizio.
Se la ricostruzione delle testimonianze è corretta, c’è qualcosa che non quadra sulle tempistiche dei viaggi verso l’ospedale e del ricovero (servizio dell’11 maggio 2024).
Meno di un anno fa Rajae Bezzaz ha raccontato un’importante novità: una decisione dell’Ordine degli Avvocati. Durante l’inchiesta erano infatti emerse varie anomalie sulle nomine dei legali delle persone trattenute.