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Addio a Maurizio Costanzo, il ricordo di Antonio Ricci

Addio a Maurizio Costanzo, il ricordo di Antonio Ricci

Addio a Maurizio Costanzo, il ricordo di Antonio Ricci

Tutta Striscia la notizia si stringe attorno a Maria De Filippi e alla sua famiglia nel ricordare il conduttore morto a Roma il 24 febbraio.

«Instancabile e inesauribile», con queste parole Antonio Ricci ricorda Maurizio Costanzo, morto a 84 anni a Roma, circondato dall’affetto dei suoi cari. «Col Maurizio Costanzo Show ha portato in scena uno dei più bei varietà di sempre, facendoci capire l’Italia da un’ottica completamente nuova», continua il padre di Striscia la notizia per poi aggiungere un aneddoto: «Quando una volta gli chiesi che bisogno avesse di fare Buona Domenica mi rispose: “Sennò che faccio? Io la domenica pomeriggio me rompo li co…”». Un lungo rapporto di stima reciproca quello tra i due. Come ha spiegato il conduttore durante una puntata del suo storico talk show nel 2021: «Quando dirigevo Canale 5, alcuni si lamentavano perché Striscia andava oltre il proprio orario. Io dissi che, finché faceva quegli ascolti, sarei andato a casa di Ricci anche a battere i tappeti», raccontava lui durante un collegamento telefonico col padre del tg satirico. 

Ha raccontato l’Italia con il Maurizio Costanzo Show

«Fin da ragazzo sognavo di fare il giornalista. Ho fatto la radio, la tv: sono in video da più di 40 anni. Ma la voglia ce l’ho ancora, è la stessa di quel ragazzo di tanti anni fa… Forse è un po’ una malattia», confessava Costanzo che fino a dicembre ha presidiato la seconda serata di Canale 5 col suo talk show, il più longevo del piccolo schermo. Un salotto che, a partire dal 1982, ha raccontato il Paese con più di 4.500 puntate. Vip, protagonisti della vita civile e gente comune che portavano in televisione sentimenti, problemi, ingiustizie, conflitti. Da Mastroianni a Gassmann, da Sophia Loren a Virna Lisi, da Michelangelo Antonioni a Walter Chiari, ma anche Andreotti, Spadolini, Gorbaciov, Cossiga, Salvini, Meloni, Berlusconi, non si contano i personaggi che hanno calcato la scena del teatro Parioli. Senza dimenticare Paolo Borsellino e Giovanni Falcone.

Maurizio Costanzo e l’attentato fallito

Curiosità, ironia, sguardo acuto sul mondo, la capacità di guardare al futuro ma anche al passato, la voglia di mettersi in gioco in tv. Tra i tratti distintivi del conduttore. Senza dimenticare l’impegno per il sociale. E ancora le campagne contro la criminalità che gli sono costate un attentato, fallito, il 14 maggio 1993: un’auto con 90 chili di tritolo esplode in via Fauro, a due passi dal Parioli.

Da Maradona a Napolitano, i suoi faccia a faccia all’insegna della curiosità

Altro format di successo è L’intervista, confronti one to one con i rappresentanti di spicco delle istituzioni, dell’attualità, della politica, dello spettacolo. Da Maradona a Francesco Totti, da Matteo Renzi a Giorgio Napolitano, passando per Ornella Vanoni e Fedez. «La chiave del nostro mestiere è la curiosità: faccio all’ospite le stesse domande che porrei se non ci fosse la telecamera accesa», spiegava augurandosi un giorno di poter intervistare il Papa. Anche se «alla fine tutti i personaggi, anche i mascalzoni, hanno un aspetto interessante».

L’intervista indimenticabile? Una cosa di famiglia

E a chi gli chiedeva quale fosse il faccia a faccia al quale fosse più affezionato lui rispondeva: «Quello con Maria (De Filippi, ndr): è stato un confronto molto vero e ha fatto record», sottolineava Costanzo citando lo share superiore al 22% della puntata evento che a febbraio 2017 lo vide per la prima volta di fronte alla moglie tra ricordi, sorrisi, spezzoni di vita e momenti di emozione.

Ha scritto anche Se telefonando di Mina

Nato a Roma il 28 agosto 1938, giornalista, ma anche autore radiofonico, televisivo, di canzoni (Se telefonando, scritta nel 1966 per Mina), opere teatrali, sceneggiature (per quattro film di Pupi Avati e per Una giornata particolare di Ettore Scola), direttore artistico di teatri, Maurizio Costanzo inizia come cronista di Paese Sera nel 1956. Sette anni dopo debutta come autore radiofonico in Rai con Canzoni e nuvole, condotto da Nunzio Filogamo. A lui si deve il primo talk show della tv italiana, Bontà loro, che debutta nel 1976. Conduce anche diverse edizioni di Buona domenica (dal 1985), le prime con Corrado. Il presentatore ha scritto anche numerosi libri, tra i quali Chi mi credo di essere, E che sarà mai?, Vi racconto l’Isis e Smemorabilia. Catalogo sentimentale degli oggetti perduti.

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