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Nuovo Dpcm, Ryanair e i rimborsi negati ai passeggeri delle zone rosse e arancioni

Nuovo Dpcm, Ryanair e i rimborsi negati ai passeggeri delle zone rosse e arancioni

Nuovo Dpcm, Ryanair e i rimborsi negati ai passeggeri delle zone rosse e arancioni

Con il nuovo Dpcm che ha imposto ai cittadini delle zone rosse e arancioni il divieto di spostarsi dai propri comuni o dalle proprie regioni se non per gli ormai noti comprovati motivi di lavoro, salute o necessità, in molti si sono ritrovati impossibilitati a prendere voli già prenotati in precedenza. Ma al momento di contattare Ryanair per ottenere il rimborso – o perlomeno il voucher – del biglietto non utilizzato, tante persone si sono trovate di fronte un muro.
 

Le segnalazioni dei consumatori

In redazione, infatti, ci sono arrivate diverse segnalazioni da parte di clienti che, in ottemperanza all’ultimo decreto, non hanno potuto (o non potranno) prendere l’aereo e che non hanno ottenuto alcuna risposta dalla compagnia irlandese.
Basta poi fare un giro sulla pagina Facebook di Ryanair per notare come ogni post sia preso d’assalto da decine di commenti di utenti confusi dalle nuove disposizioni e che, però, non ottengono chiarimenti. Anzi, leggendo alcune testimonianze, pare che gli stessi operatori del customare service diano versioni discordanti.
 

I viaggiatori hanno diritto al rimborso?

I cittadini che si trovano in zone rosse o arancioni hanno diritto al rimborso? La risposta è sì. Come ha sottolineato anche Federconsumatori: “È logico applicare la rimborsabilità già adottata per i titoli di viaggio durante il lockdown anche a quelli previsti per le prossime settimane”, si legge sul sito dell’associazione, che aggiunge: “La condotta della compagnia aerea lede il diritto degli utenti a ricevere il rimborso” . Per questo è stata inviata “una segnalazione all’Enac e all’Antitrust chiedendo di bloccare tale condotta”. 

Netta la posizione anche dell’Unione Nazionale Consumatori: ecco il parere del presidente Massimiliano Dona.

 

Il comunicato di ENAC

Alcuni chiarimenti sono già disponibili sul sito dell’Enac, dove si legge chiaramente: “L’Ente ricorda che le compagnie hanno l’obbligo di rimborsare i passeggeri con voli programmati sugli aeroporti situati in queste zone, che, per motivi indipendenti dalla loro volontà, non possono usufruire del volo”.
Proprio per questo motivo proprio l’Enac già il 6 novembre, giorno dell’entrata in vigore del DPCM, aveva annunciato di aver “inviato una lettera alle compagnie aeree che operano voli da e per il territorio italiano in merito al rispetto dei diritti dei passeggeri che non possono usufruire dei biglietti aerei già acquistati, a causa delle nuove misure per il contrasto e il contenimento dell’emergenza da Covid-19, disposte dal Governo a protezione della salute dei cittadini”.

Al momento Ryanair non ha dato risposte ufficiali, sé sul suo sito né sui suoi social. Striscia intanto continua ad indagare.

Foto di 
Steve001 da Pixabay

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