Durante la sua 36esima edizione Striscia si è occupata di questa pratica scorretta: una sessione di yoga dedicata all’esercizio fisico e al contatto con cuccioli di cane di varie razze. Chiara Squaglia ha documentato il trattamento di questi piccoli animali, trasportati anche in condizioni quantomeno anomale (cassette di frutta e verdura) e costretti a rimanere senza acqua durante le sedute.
Una sessione di yoga dedicata all’esercizio fisico e al contatto con cuccioli di cane di varie razze: durante la sua 36esima edizione Striscia la notizia si è occupata di questa pratica chiamata “puppy yoga“. Un allenamento oggi in voga, lanciato con la motivazione che l’attività svolta in compagnia di cani (di pochi mesi o, addirittura, di poche settimane) migliorerebbe lo stato di salute fisica e mentale di chi lo pratica. Ma l’attività descritta attraverso questi nobili propositi rischia di rivelarsi dannosa per i cuccioli, che nel caso preso in esame sono stati ammassati in cassette di frutta e verdura per essere portati al centro yoga e lasciati in condizioni di disidratazione. Di questo filone si è occupata per il tg satirico Chiara Squaglia e, dopo un mese dal primo servizio, il Ministero della Salute ha stabilito che le sedute di puppy yoga con cuccioli di cane sono illegali.
Cuccioli di cane tenuti senza acqua (e forse né cibo)
Il primo servizio risale al 28 marzo 2024, quando l’inviata ha mostrato alcune immagini girate all’interno di un centro yoga a Milano. Immagini che immortalavano i cuccioli tenuti in piccoli recinti e senza ciotole da cui dissetarsi. «Sono spesso tenuti per molto tempo senza acqua e a volte forse anche senza cibo, per evitare che durante le sessioni di yoga possano fare i propri bisogni» spiegava nel servizio la dottoressa Manuela Molteni, consulente e formatrice di zooantropologia applicata, che ha aggiunto: «Teniamo presente che questi cuccioli hanno pochissime settimane, pertanto sono molto vulnerabili e anche se vaccinati possono comunque contrarre malattie». L’inviata si è dunque recata nel centro per chiedere spiegazioni, ma non ha trovato dipendenti molto collaborativi.
La denuncia dell’associazione LNDC Animal Protection
In totale Striscia la notizia ha dedicato quattro servizi all’inchiesta, il secondo dei quali è datato 15 aprile 2024. Quel giorno Chiara Squaglia ha scoperto altri retroscena di questa vicenda. Dopo la sua precedente visita al centro è arrivata in redazione a Striscia una segnalazione di una ragazza, che spiegava come la stessa domenica del servizio si fosse trovata a fare una lezione con cuccioli che si addormentavano spesso enon sembravano in gran forma. Dopo l’intervento di Striscia – proprio secondo quanto documentato in questo secondo servizio – le sessioni sembrano essere riprese come se nulla fosse, a parte qualche accorgimento: finestre oscurate e animali accompagnati tramite trasportini invece che dentro le cassette della frutta. L’inviata si è allora confrontata con Adriano Disabella Ricci, portavoce dell’associazione LNDC Animal Protection che ha riferito a Striscia di aver depositato una denuncia in Procura.
Il terzo servizio di Striscia e la chiusura del centro milanese dove si praticava il puppy yoga
Il terzo servizio del tg satirico è andato invece in onda il 22 aprile 2024, data in cui è avvenuta la chiusura dello studio milanese al centro delle inchieste. In quell’occasione Chiara Squaglia ha anche incontrato la giornalista, biologa e cinofila Dunia Rahwan. La donna, con l’aiuto dei suoi collaboratori, è riuscita a far analizzare gli escrementi dei cuccioli, arrivando così a scoprire che i cagnolini erano portatori di parassiti intestinali come giardia, ascaridi e coccidi. Come ha spiegato poi Manuela Molteni, molti di questi parassiti possono «contagiare l’essere umano con conseguenze anche gravi».
Il puppy yoga è illegale. La nota del Ministero della Salute dopo i servizi di Striscia
Vittoria di Striscia: nel servizio dell’8 maggio 2024 Chiara Squaglia ha infatti annunciato che il puppy yoga è ufficialmente illegale. Con una nota istituzionale il Ministero della Salute ha dichiarato che «tale attività rientra nell’ambito delle attività assistite con gli animali». E l’accordo in vigore su questa materia stabilisce in modo chiaro «che gli animali coinvolti siano soggetti adulti»; diversamente è da considerarsi illegale.