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Sanremo non è per forza della Rai. Una sentenza apre alla possibilità di un bando pubblico per assegnare l’organizzazione del Festival

Sanremo non è per forza della Rai. Una sentenza apre alla possibilità di un bando pubblico per assegnare l’organizzazione del Festival

Sanremo non è per forza della Rai. Una sentenza apre alla possibilità di un bando pubblico per assegnare l’organizzazione del Festival

Questa sera a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35) torna “Rai Scoglio 24”, la rubrica di Pinuccio dedicata agli sprechi Rai, che fa carriera e si trasferisce (più o meno) a Viale Mazzini. E torna con un annuncio bomba: in teoria, il Festival di Sanremo dovrebbe essere assegnato con un bando a cui potrebbero partecipare tutte le emittenti interessate. Di conseguenza, la Rai potrebbe perdere uno dei suoi programmi di puntissima. Tutto nasce dalla richiesta dell’Afi – l’Associazione Fonografici italiani – al comune di Sanremo per avere in visione alcuni documenti sulla kermesse musicale. Istanza negata, che spinge l’Afi a fare ricorso al Tar, il tribunale amministrativo locale, che si pronuncia emettendo una sentenza importante. «Per la prima volta il tribunale amministrativo ha aperto alla possibilità di vedere gli atti del Festival della canzone italiana», spiega l’avvocato Fabio dell’Aversana, presidente Siedas (Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo). «Pur non pronunciandosi direttamente sulla possibilità dell’ente comunale di mettere a bando la gestione del Festival, perché non era quello l’oggetto del giudizio, mette in chiaro una serie di principi che potrebbero essere richiamati per sostenere questa eventualità».

L’inviato di Striscia lancia così un appello a tutte le emittenti: «Perché non chiedete che il Festival sia assegnato con un bando aperto a tutti?».

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