Non c’è pace per le scuole italiane e il maltempo che ha colpito varie parti dell’Italia negli ultimi giorni di certo non aiuta.
Sabato nell’Istituto tecnico industriale Luigi di Savoia di Chieti è crollato un altro pezzo di intonaco che ha colpito un alunno durante una lezione. Non è la prima volta, anzi. E per questo gli studenti hanno deciso di scioperare oggi per richiedere gli interventi di cui si parla da anni.
In realtà i soldi per i lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza ci sarebbero anche. Un primo finanziamento risale addirittura al 2015 con un primo finanziamento da 5 milioni e 236mila euro disponibili nelle casse della provincia, proprietaria dell’istituto. Ma dei lavori ancora neanche l’ombra.
«La progettazione non è facile», risponde Mario Pupillo, presidente della Provincia a Il Centro.
«Stavamo aspettando altri fondi, che adesso sono arrivati, per ampliare la disponibilità economica. Ci sono state varie ipotesi da percorrere: bisognava decidere anche la modalità di intervento con i vari presidi che si sono susseguiti», prosegue.
Un secondo finanziamento statale è arrivato la scorsa estate, questa volta da 10 milioni e 475mila euro, con l’obiettivo di eseguire opere di «miglioramento sismico su edificio non adeguabile per vincolo di interesse culturale».
Intanto i 1500 studenti che frequentano l’Itis sono stufi di aspettare mentre la scuola crolla loro addosso. A loro il Presidente della Provincia assicura: «faremo i sopralluoghi e un’analisi preventiva su vaste porzioni di solaio per prevenire altri distacchi».
Già due anni fa la stessa scuola era finita in cima alla lista nera degli istituti meno sicuri d’Abruzzo (che in generale come regione a livello di sicurezza scolastica è messa piuttosto male). Del caso si era occupato il nostro Pinuccio, da allora però poco o nulla è cambiato.
Alla protesta si sono associati anche i compagni del liceo Vittorini. Nove aule di quest’ultima scuola, infatti, sono ospitate allo Sturzo da due anni perché l’ex provincia non ha trovato altre soluzioni.